Limburgo, una chiesa fantasma tra i vigneti

di GIULIA GIGANTE*

In un angolo appartato della provincia del Limburgo, al crocevia di un reticolato di sentieri che si snodano tra vigneti, campi e boschetti, agli occhi dei (rari) passanti si apre una visione sconcertante, pronta a dissolversi nel nulla. L’impressione è più marcata nelle giornate di nebbia alquanto frequenti da queste parti. La lieve armatura di ferro, costituita da 100 sottili lamelle, sembra materializzarsi da un sogno e riecheggia la sagoma della chiesa del paese di Bourglon, un villaggetto che s’intravede in lontananza.

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(foto di Giulia Gigante)

A produrre questo effetto ammaliante è un’installazione unica nel suo genere: la chiesa trasparente (Doorkijkkerk), più nota con il nome di “Reading between the lines” (“Leggendo tra le righe”). Siamo nel Belgio profondo, in zona fiamminga, nei dintorni della cittadina di Looz, in un luogo ignoto ai più, in cui due giovani architetti di Lovanio (Pieterjan Gijs e Arnout Van Vaerenbergh, classe 1983), abituati a lavorare con i metalli giocando con la luce, hanno creato una costruzione di straordinario impatto visivo, che appare sempre diversa, a seconda del punto da cui la si osserva e dell’inclinazione della luce nei diversi momenti della giornata. 

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(foto di Giulia Gigante)

La luce entra e attraversa la chiesa trafiggendola da tutte le direzioni e conferendole un aspetto cangiante. La struttura si fonde con il paesaggio, è a dimensione umana (non supera i dieci metri di altezza e il suo peso è inferiore alle 30 tonnellate) eppure sembra lanciare un ponte tra la terra e il cielo e invitare alla trascendenza.

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(foto di Giulia Gigante)

Per andare a visitarla occorre abbandonare la macchina e proseguire – per l’esplicita volontà dei creatori di preservare il paesaggio circostante –  rigorosamente a piedi o in bicicletta. Si consiglia di parcheggiare sotto l’asilo “Casamika” (sic) in Grootloonstraat, nei sobborghi di Looz. Da lì si può intraprendere il cammino tra i vigneti e i filari di alberi infestati dal vischio, riscaldandosi prima del tragitto con una bevanda calda venduta da un autobus adibito a punto di ristoro (il bar “Pedal”). La silhouette aerea di “Reading between the lines” affiorerà poco dopo sul verde di un prato per raccontare ad ognuno una storia diversa.

*GIULIA GIGANTE (nata a Napoli, vive attualmente a Bruxelles, ama andare alla ricerca di nuovi mari, venti e conchiglie, di altri modi di vivere e di pensare, di tracce di passati remoti e recenti. Conosce dieci lingue, ma a tutte preferisce il russo ed è convinta, con Dostoevskij, che “la bellezza salverà il mondo”)


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