LA RECENSIONE - Racconti liguri dal mare ai lupi, un viaggio del cuore e della mente

di DONATA BONOMETTI*

Lo dico da adottata. Da padana che molti decenni fa per motivi di lavoro si è trovata a vedere per la prima volta le navi, la lanterna, le palme a volte compresse fra una palazzata e l'altra. Rimpiangendo per mesi l'odore della nebbia carica di legna e di tini, detestando la tramontana che mi infiammava gli occhi con le lenti a contatto, sconcertata davanti a quelli che intervistavo e che mi rispondevano in zeneise, in qualche modo impaurita dai carruggi dove mi perdevo regolarmente con l'oppressione della città-labirinto, ho lasciato le valigie in anticamera che recitavano da sole questa riflessione. Prima o poi da qui me ne vado.

Giorno dopo giorno questa terra mi ha sedotto, mi ha costretto a disfare le valigie, mi sono fermata e per sempre, e l'altro giorno sentendo Ma se ghe pensu, dedicata agli 81 anni di Mina, mi sono immedesimata e quindi commossa. Non scambierò mai più i coppi rossi dei miei tetti bresciani con l'ardesia che, vista dall'alto, è cangiante come la pancia di un pesce. E il lesso che ancora adesso cucino secondo un antica ricetta bresciana, il manzo all'olio, con le acciughe all'ammiraglia, che mi chiedono amoroso tempo e quando sono freschissime e profumano di mare ti trasportano su qualche strana rotta. Cosi ho letto e divorato questo libro, "Liguri per sempre",  e mi trovo seduta tra le sue pagine a riflettere sulla mia doppia identità. A Brescia e a Padova c'è la mia prima vita, a Genova e in Liguria c'è tutto il resto. E non ci sono lacerazioni.

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Abito davanti al Castello d'Albertis , dimora di quel capitano che agli inizi del secolo scorso intraprese viaggi oceanici tornando con una serie di reperti da comporre oggi un fior di museo sulle culture e regalando al Comune, negli anni Trenta, il suo castelletto neogotico perché ne facesse appunto un museo. Se vi portate dietro lo stereotipo del ligure chiuso, riottoso, tirchio, immaginate l'apertura e la generosità di un personaggio come questo che, abitando in un castello, dormiva tuttavia in una camera da letto con le dimensioni e le fattezze di cuccetta di nave. Il bisogno che ti urge dentro della partenza, del mare da solcare sempre.

Cosi la novella di lui e della sua Venere che fantasticamente si porta in giro, bordesando lungo le coste liguri, e quindi raccontandole al lettore, apre questa antologia che "Liguri per Sempre, viaggio emozionale nel cuore della Liguria".  Titolo non casuale sottolinea Bruno Morchio, psicologo e scrittore, nella prefazione, "che evoca fierezza e senso di appartenenza, attaccamento profondo e viscerale, ma per altro verso suona quasi come una maledizione....." La difficoltà di staccarsi dai luoghi che è in qualche modo il comun denominatore dei racconti.

Sono 22 racconti di diversi autori, di varia natura, ambientale, storica, autobiografica, che ci consentono di toccare e gustare l'atmosfera della Liguria. Si può dire il turismo del cuore e della mente. Turismo d'intimità. Viaggio dentro se stessi e le proprie tradizioni, abitudini, profumi, sentori. Vi troverete per forza di cosa l'amore in salita delle creuze, l'ombra larga e materna dell' antico olivo, lo sporgersi quasi protervo dei frutti del fico. Il mare con il suo essere immaginifico, caratteriale. Oggi c'è mare, dicono i liguri per intendere, senza aggettivo, che quel giorno si balla.

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Lo so, possono sembrare cose risapute, ma durante la lettura vi ci trovate immersi ed è molto piacevole.

Vorrei citare due racconti che mi hanno colpito perché ben stigmatizzano come in questa terra, lunghetta e strettina, si racchiude la diversità del mondo. Da una parte il genovese impiegato al Nord che torna per un pomeriggio di mare a Spotorno e si trova a saltellare da un asciugamano all'altro, assediato da decine di bagnanti e di creme solari, e cerca desolato la solitudine del mare, non riuscendo a trovare la pace. E dall'altra i due amici che nei boschi di Torriglia, in una notte segnata da una tempesta di fulmini, cercano l'incontro con il lupo, per il trofeo di una fotografia. Si tenga a mente: è questo che la Liguria sa offrire nel giro di pochi chilometri.

E infine le donne-donne di questa antologia, fra le altre la contessa di Apricale e i suoi misteri di Rasputin in gonnella, Gianna Cadimare con la risata di acqua e di vento, Tommasina Lomellini sposata senza amore a uno Spinola di cui apprezza solo i guanti fiorentini ricevuti in dono e che sanno di limone, Martina la vignaiola che lega le viti meglio di un uomo, Elena l'artista che si innamora della finestra che si apre sul ponte di Monet, Rosa con il suo doppio dolore lancinante, il lutto, le doglie, dove l'acqua è mare e anche liquido amniotico, donne sospese in una atmosfera di non detti, di sorrisi con gli occhi, di cenni. Ma vicino a loro si spande esuberante e loquace il profumo della cucina ligure, il vino di Pontedassio, il basilico piantato nelle latte, il coniglio alla ligure bagnato di abbondante Rossese, il tocco: per chi ci legge non ligure, un sugo di carne che impiega una eternità per trasformarsi in condimento. Ripeto, non troverete una guida turistica meno che mai tradizionale, ma conoscerete la Liguria attraverso sentimenti propri degli abitanti di questa terra e vi verrà voglia di conoscerla meglio.


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titolo:   Liguri per sempre Curatore: Athena Barbera Editore: Edizioni della Sera  euro 11,40



*DONATA BONOMETTI (40 anni di lavoro nei giornali. Di Padova negli anni '70, e a seguire di Genova. Oggi famigliolanza, volontariato, viaggetti italiani - ho paura di volare - e passeggiate in questa Liguria, musa aspra e generosa. Quando si potrà, mostre, musei, arte. Ero un' archeologa, sono stata una cronista. Comunque ho sempre scavato)


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