LA MOSTRA / Parr-Cattelan-Ferrari: ipercolore, surrealismo e giochi al pubblico nei viali di Villa Medici
testo e foto di REDAZIONE
Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari; un terzetto onirico di raccontatori per immagini ha rimodellato - dietro progetto degli architetti Alice Grégoire e Clément Périssé di Cookies - lo spazio dei giardini rinascimentali di Villa Medici, l'incantevole sede romana dell'Accademia di Francia. Più di quaranta foto di varia forma e dimensione costruiscono una fantasia surrealista e molto pop: lo sguardo entra in corto circuito permanente tra la classica "naturalità" del verde privato e le immagini fantasmagoriche, eccessive, ultracromatiche che escono dagli archivi dei tre creativi, fotoavventurieri del senso nell'immaginario contemporaneo.
Si entra e si cammina tra i vialetti come in un gioco di bimbi, aspettando ogni prossima sorpresa. Negli slarghi, tonde panchine consentono, come in un "normale" percorso di museo, di prendere fiato e bersi le opere, seduti sotto il fresco di un pino di Roma.
In qualche caso è il pino medesimo che fa da supporto alla costruzione scenica. In qualche altro sono vecchi cippi e colonne sparsi nei giardini di Villa Medici. In qualche altro caso infine i visitatori vengono invitati alla performance: ci si aggira, ridisponendole in giro, tra sedie a sdraio che hanno per seduta le opere disseminate nel verde: ci si allunga sul cavaliere in armatura che regge sul davanti una banana sbucciata, o ci si fa il selfie accanto a una sediola-spaghetti; si guarda l'anziana signora che esibisce - con sguardo birichino - un corpo cadente in bikini, mentre regge tra le braccia un cagnetto assai preoccupato.
L’esposizione di Villa Medici nasce dal lavoro comune che i tre condensarono nel libro ToiletMartin PaperParr (Damiani, 2020). Dai loro depositi spuntano montaggi che descrivono a sberleffi il nostro tempo e il Dio dell'immagine, concentrato su alimenti, corpi, bestie, ritratti professionali. La cura dei particolari è maniacale, lo smalto delle immagini fa quasi sentire la materia, le autodomande su significati, habitat, valori e tic del (ex) nuovo millennio si sprecano.
La mostra è curata da Sam Stourdzé, specialista di fotografia e di cinema, che dall'anno scorso dirige Villa Medici: garantisce godimento estetico, riflessioni e una bellissima serata di gioco.
Martin Parr, Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari; un terzetto onirico di raccontatori per immagini ha rimodellato - dietro progetto degli architetti Alice Grégoire e Clément Périssé di Cookies - lo spazio dei giardini rinascimentali di Villa Medici, l'incantevole sede romana dell'Accademia di Francia. Più di quaranta foto di varia forma e dimensione costruiscono una fantasia surrealista e molto pop: lo sguardo entra in corto circuito permanente tra la classica "naturalità" del verde privato e le immagini fantasmagoriche, eccessive, ultracromatiche che escono dagli archivi dei tre creativi, fotoavventurieri del senso nell'immaginario contemporaneo.
Si entra e si cammina tra i vialetti come in un gioco di bimbi, aspettando ogni prossima sorpresa. Negli slarghi, tonde panchine consentono, come in un "normale" percorso di museo, di prendere fiato e bersi le opere, seduti sotto il fresco di un pino di Roma.
In qualche caso è il pino medesimo che fa da supporto alla costruzione scenica. In qualche altro sono vecchi cippi e colonne sparsi nei giardini di Villa Medici. In qualche altro caso infine i visitatori vengono invitati alla performance: ci si aggira, ridisponendole in giro, tra sedie a sdraio che hanno per seduta le opere disseminate nel verde: ci si allunga sul cavaliere in armatura che regge sul davanti una banana sbucciata, o ci si fa il selfie accanto a una sediola-spaghetti; si guarda l'anziana signora che esibisce - con sguardo birichino - un corpo cadente in bikini, mentre regge tra le braccia un cagnetto assai preoccupato.
L’esposizione di Villa Medici nasce dal lavoro comune che i tre condensarono nel libro ToiletMartin PaperParr (Damiani, 2020). Dai loro depositi spuntano montaggi che descrivono a sberleffi il nostro tempo e il Dio dell'immagine, concentrato su alimenti, corpi, bestie, ritratti professionali. La cura dei particolari è maniacale, lo smalto delle immagini fa quasi sentire la materia, le autodomande su significati, habitat, valori e tic del (ex) nuovo millennio si sprecano.
La mostra è curata da Sam Stourdzé, specialista di fotografia e di cinema, che dall'anno scorso dirige Villa Medici: garantisce godimento estetico, riflessioni e una bellissima serata di gioco.
"Toiletpaper & Martin Parr" fino al 31 ottobre 2021
Giardini di Villa Medici a Roma
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