Juan Carrito dorme. E ora è il momento di sistemare i cassonetti

di GABRIELLA DI LELLIO*

Juan Carrito dorme, è il momento di sistemare i cassonetti. Sono, più o meno,  le "raccomandazioni" che in questi giorni arrivano dal Pnalm, il Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise. Dopo il trasferimento in montagna e il successivo ritorno a Roccaraso, l’orso era rimasto nei dintorni del paese fino al 29 dicembre, e in quel periodo era stato tenuto sotto controllo dai Guardiaparco e dai Carabinieri Forestali.

Nei precedenti accordi tra il PNALM e altri enti era stata valutato anche un secondo spostamento dell'animale, se si fosse reso necessario. Ma Juan Carrito, in maniera quasi inaspettata, ha iniziato a muovere i passi verso la montagna per poi fermarsi in una valletta riparata rispetto ai centri abitati. Dopo settimane di osservazione dei dati provenienti dal radiocollare, finalmente la comunicazione: l'orso è andato in ibernazione. Il che è una buona notizia, soprattutto per lui.





“L' ibernazione consente di aprire uno spiraglio temporale utile agli amministratori della zona in cui si trova il giovane orso, mettendo in sicurezza e risolvendo le criticità che lo attraggono all'interno dei paesi.” Con queste parole il Pnalm in un comunicato ufficiale ha sollecitato gli enti locali dell'area. “In tal senso si invita il Comune di Roccaraso e la società titolare della gestione dei rifiuti a valutare l’adozione di misure e interventi utili a mitigare le criticità rilevate.” 

Quando nel 2018 tre orsi morirono annegati in una vasca di raccoglimento delle acque piovane situata fuori dai confini del Parco e all’interno di una proprietà privata, il Parco avviò il censimento e la bonifica delle potenziali situazioni di rischio per la fauna selvatica e per l'orso in particolare.

Nel 2021 sono state messe in sicurezza 20 strutture comunali,  e il Parco ha sistemato 3 cisterne pericolose situate sul terreno comunale di Collelongo (Pozzo delle vacche – Pozzo di Sante – Fontignano), all’interno dell’Area Contigua, in una zona abitualmente frequentata da fauna selvatica e dove in passato sono caduti anche animali domestici.

messa in sicurezza di una cisterna foto Comunit del PNALM jpg(La messa in sicurezza di una cisterna)

 

È importante ricordare che con gli animali selvatici, e ancora più con Juan Carrito, nulla è mai scontato. Se il meteo continuerà a mantenersi stabile e le temperature non così basse, non sarebbe strano che l’orso decidesse di fare qualche passeggiata delle sue tornando sui luoghi  più conosciuti, cosa che accade spesso anche con orsi non confidenti e non condizionati.

Nel nostro Appennino gli orsi entrano in ibernazione in occasione della prima nevicata, le femmine sono le prime a ritirarsi. I maschi aspettano di più e possono ritardare fino alla fine dell’anno. Più della metà degli animali studiati utilizzano una sola tana per il periodo dell’ibernazione, ma molti hanno cambiato ricovero almeno una volta tra gennaio e marzo. Se gli orsi dovessero scrivere un annuncio per cercare casa, suonerebbe in questo modo: "Cercasi un monolocale, ingresso basso e indipendente, mq 2, zona tranquilla, silenziosa, pendente e poco accessibile, quota intorno a 1600 metri, raggiungibile solo a piedi, lontano da strade e centri abitati, non ammobiliato, subito abitabile con pochi aggiustamenti”.





L'orso non entra in uno stato di letargo come quello di altre specie. L’animale va in ibernazione mantenendo un buon livello di reattività agli stimoli esterni, come i rumori e il disturbo causato da escursionisti, cani da caccia in braccata e molto frequentemente da motoslitte. Questo è un buon motivo per non avvicinarsi - tra l'autunno e la primavera - a probabili tane di svernamento, evitando che vengano abbandonate e che l'orso inizi a vagare alla ricerca di un altro rifugio esponendosi a non pochi rischi. E' anche per questo che non di rado si possono trovare in pieno inverno tracce di orso su neve. 

Tutti abbiamo seguito per mesi le vicende di Carrito, dall’allattamento di mamma Amarena fino alle scorribande tra i cassonetti o nella pasticceria a Roccaraso. Del resto se l'orso ha sempre avuto una parte di rilievo nelle fiabe antiche come nei disegni animati per bambini, si può capire in parte la curiosità di chi si è trovato vicino a lui. Non è il primo orso ad essere stato fotografato.


il primo orso fotografato Archivio Sipari di Alvito jpg

(Il primo orso fotografato      foto Archivio Sipari)


Juan Carrito, però, ha iniziato a infastidirsi per la presenza di tantissime persone a Roccaraso a ridosso del Capodanno. Ha subìto per giorni i rumori di fuochi d’artificio a qualsiasi ora e per questo aveva iniziato ad allontanarsi, non prima di sversare rifiuti per strada e di aver mangiato di tutto e di più dai cassonetti del paese. Il Parco sta collaborando con l’amministrazione comunale di Roccaraso per fare in modo che al suo risveglio quei cassonetti non ci siano più. I contenitori anti-orso sono già una realtà, a Villalago sono già arrivati. “In anni di esperienza” dicono dal Pnalm “abbiamo osservato come molti orsi confidenti e condizionati abbiano smesso di essere tali con il sopraggiungere dell'età adulta. La confidenza e il condizionamento possono anche essere il risultato di dinamiche sociali tra orsi adulti dominanti e orsi giovani inesperti.” Juan Carrito è giovane e inesperto e alla fine la natura vince, ma nulla è scontato.

Il 2022 per il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise sarà un anno speciale: 100 anni di Natura protetta. Il nuovo logo unisce i suoi animali simbolo: l’orso e il camoscio posti al centro della natura.


*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009. Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino alla “deriva occhettiana")


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