Il Coni celebra le Olimpiadi azzurre: 40 medaglie, Italia multietnica e mai così forte

di REDAZIONE

A Olimpiadi finite, il Comitato italiano celebra (e si autocelebra) un'edizione "mai così forte, mai così vincente, mai così speciale", per dirla col suo presidente, Giovanni Malagò.

Il bilancio di Tokyo 2020 è: 40 medaglie, 10 ori, 10 argenti e 20 bronzi, e decimo posto nel medagliere. Fra i paesi d'Europa ci superano - nel ranking globale  - la Gran Bretagna della Brexit (22 ori), poi Olanda, Francia e Germania (10 ori ma più argenti).  Se invece si utilizza, come fa il Coni, il criterio dei "podi totali", l'Italia è prima fra i paesi dell’Unione Europea.  

“Ero convinto che saremmo arrivati a 39 - sostiene Malagò - per una mia filosofia di vita cui spesso faccio riferimento, moltiplicando tutto per 13. Ero sicuro che avremmo migliorato la nostra tradizione, l’ho sempre detto". Lasciatesi indietro, in termini di medaglie, le ex Olimpiadi dei record -  Los Angeles nel ’32 e Roma nel ’60 - il Coni rivendica anche un "secondo primato": il 50% delle medaglie è di bronzo. Una medaglia al giorno - esulta Malagò -  "un primato che potrà essere solo eguagliato".  Un’Italia - racconta il presidente  del Comitato olimpico - "multietnica e integrata, con atleti provenienti da tutte le Regioni d’Italia e nati in tutti e 5 i continenti. Siamo saliti sul podio in 19 discipline”.

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Poi gli altri dettagli:  l’età media di chi si fregia dell'oro è 26,33 anni, più alta rispetto a Rio (stavolta il ciclo era di 5 anni causa pandemia, come si sa) ma la più bassa degli ultimi 25 anni, da Atlanta a oggi.  I 19 con medaglia d’oro sono il numero più alto da Atene 2004, quando - precisa ancora Malagò -  "ci fu un’intera squadra, la pallanuoto femminile, sul gradino più alto del podio".  Il più giovane a medaglia è stato Burdisso (ha meno di 20 anni), il più longevo Aldo Montano (42 anni). La Federazione con il maggior numero di medaglie conquistate si conferma il nuoto (7), anche se con una in meno di Rio.

Una menzione particolare, ovviamente, va all'atletica:  “Era accaduto soltanto due volte nella storia - dice Malagò - che una federazione vincesse cinque medaglie d’oro nella stessa Olimpiade: la scherma ad Anversa nel 1920 e il ciclismo a Roma nel 1960, con i presidenti Carlo Montù e Adriano Rodoni. Adesso ce n’è un terzo che è Stefano Mei, con cinque medaglie d’oro”.





E' stata annunciata anche la data dell’incontro con Mattarella al Quirinale per la riconsegna della bandiera. Ci sarannno  Jacobs, Tamberi, PalmisanoStano, TortuDesalu e Patta (4x100). Potrebbe esserci anche un "light dinner" con Draghi.

E' la Lombardia la regione che ha vinto più ori: sette.  Sono Marcell Lamont Jacobs (Desenzano sul Garda) Filippo Tortu (Carate Brianza) e Eseosa Desalu (Sabbioneta);  Simone Consonni (Ponte San Pietro), Valentina Rodini e Federica Cesarini (Cremona, Cittiglio-Varese).

Seconda classificata la Puglia, tre ori: Vito Dell’Aquila (Mesagne), Massimo Stano(Grumo Appola) e Antonella Palmisano(Mottola).

Un oro è arrivato in Piemonte con Filippo Ganna (Verbania); in Trentino con Ruggero Tita (Rovereto), in Veneto con Francesco Lamon (Mirano), nel Lazio con Caterina Banti (Roma), nel  Friuli Venezia Giulia con Jonathan Milan (Tolmezzo), nelle Marche con Gianmarco Tamberi (Ancona), in Sicilia con Luigi Busà (Avola) e in Sardegna con Lorenzo Patta (Oristano).