Grand Canyon, la magica illusione

di VITTORIO RAGONE


Il Grand Canyon è lo spettacolo più in-naturale che esista.

Un dubbio ti assale già a decine di chilometri di distanza, sia che attraversi l’Arizona dalle sabbie rosse sia che ti avvicini dall’Utah dei mormoni. Guidi lento sulle statali, la 180 da sud, la 67 da Nord. Scruti l’orizzonte. Cerchi un indizio, un profilo lontano che scandisca e misuri la distanza dal traguardo. Nulla.

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“Fra un po’ vedrò le montagne”, ti ripeti. Un’ ombra d’ansia si fa largo dopo ore di guida: “Il navigatore starà andando a ramengo?”. La mente si appende alle simmetrie conosciute: un canyon ha immensi contrafforti di roccia, abissi di terra e sabbia e ghiaia che vanno in alto, terrapieni e pinnacoli che si arrampicano, poi strapiombano nei fondovalle. Come le Dolomiti. Ma dove sono le montagne, perché non si vedono?

LA SCHEDA GOOGLE:   IL GRAND CANYON

E’ il buongiorno magico che il Grand Canyon offre all’ospite in visita. Nella realtà, chi arriva dalla Death Valley, attraverso la California e poi il Nevada, decolla dai meno 95 metri del Badwater basin e per ore sale, e sale, e sale, verso i mille metri di Kingsman, i 1600 di Ash Fork, i 2100 di Williams. L’ascesa è costante, ma così dolce e così priva di strappi che la mente intorpidita si convince: siamo in pianura. Le orecchie non si tappano, i deserti maestosi cedono il posto a prati verdissimi, i ranch solitari si diradano e fanno spazio a piccole città, insegne luminose, motel kitsch ornati all’ingresso da finti Navajos.


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Nella dirittura d’arrivo la route del Grand Canyon si riempie di traffico, diventa corsia urbana, non c’è natura all’apparenza nei paraggi, nemmeno l’onda di una collina; e invece stai guidando su un crinale invisibile, nel bel mezzo di un altopiano infuocato di giorno e freschissimo di notte. Arriverai non “dentro” il Canyon, ma “sopra” il Canyon. Perché sei già in cima, e la fisica si prende gioco di te.


*VITTORIO RAGONE (ha fondato www.foglieviaggi.cloud. Nato a Castellammare di Stabia nel 1955, ha lavorato prima all'Unità poi a Repubblica. Ama il trekking e l'opera, lo appassionano le nuove tecnologie e la fantascienza. Tifa Juve Stabia e Napoli, in sequenza)

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