GIORNATE FAI DI PRIMAVERA, APRONO ANCHE IN TOSCANA VILLE, PALAZZI, CHIESE E CASTELLI
SINTESI. Sabato 26 e domenica 27 marzo appuntamento con la 30a edizione delle Giornate FAI di Primavera. Dal 1993 ad oggi l’iniziativa ha aperto in tutta Italia oltre 14.000 luoghi di storia, arte e natura che sono stati visitati da più di undici milioni di persone grazie a migliaia di volontari e di studenti “apprendisti Ciceroni”. In Campania per questo prossimo weekend previste oltre 30 aperture di ville, palazzi, aree archeologiche, chiese, castelli e biblioteche, borghi, parchi urbani, giardini storici e cortili.
C’è un’ombra, in queste ultime settimane, di tristezza e di preoccupazione che ricade su qualunque benemerita iniziativa pubblica o privata sia stata programmata magari con mesi di anticipo e naturalmente col desiderio di rallegrarsi per il contenimento della pandemia.
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Così, per il traguardo dei 30 anni delle Giornate FAI di Primavera, nessuno si azzarda a parlare di festeggiamento, ma più discretamente si sottolinea il significato sociale e culturale della mission della Fondazione di rendere fruibile quella parte del nostro patrimonio storico, artistico e ambientale che solitamente risulta non accessibile o poco valorizzato.
È questa la doverosa premessa fatta dal ministro Franceschini pochi giorni fa in occasione della presentazione dell’iniziativa che consentirà agli italiani nelle giornate di sabato 26 e domenica 27 marzo di conoscere quel “museo diffuso” che è il nostro paese.
Dal 1993 ad oggi, infatti, oltre 14.000 luoghi di storia, arte e natura sono stati aperti in tutta Italia per essere visitati da più di undici milioni di persone grazie a migliaia di volontari e di studenti “apprendisti Ciceroni”. Una macchina colossale che in questo particolare momento storico rivolge un invito a concentrarsi sul ruolo del patrimonio culturale che “riflette la nostra identità e rinsalda i valori del vivere civile”.
Anche in Toscana verranno aperte ville e palazzi storici, aree archeologiche, chiese di grande valore architettonico o storico-artistico, castelli, biblioteche, collezioni d’arte e musei. Non mancheranno itinerari nei borghi alla scoperta di angoli meno noti del paesaggio italiano, dove si conservano tesori nascosti e si tramandano antiche tradizioni, e visite in parchi urbani, orti botanici, giardini storici e cortili, che nascono dall’impegno messo in campo dalla Fondazione per la diffusione di una più ampia “cultura della natura”.
Fra i siti visitabili nella regione, il Borgo di Campiglia marittima, la Torre e Casa Campatelli a San Gimignano, Il Fab Lab Alterini di Arezzo, la Badia fiesolana, la Fondazione Mello, la Villa Medicea di careggi e Palazzo Buontalenti a Firenze, la chiesa di sant'Alessandro a Lucca e l'area espositiva WASS a Livorno, la sinagoga di Pisa e Palazzo Bichi Ruspoli a Siena, e molti altri.clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
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