"Difendiamo il mare": va in Adriatico Bamboo, la barca antiplastiche di Greenpeace e Exodus

di REDAZIONE
(foto relative alla spedizione 2020)

“Difendiamo il mare”: è il nome della spedizione estiva di Greenpeace Italia, quarta edizione, che comincia domani 22 giugno da Ancona. Organizzata con la Fondazione Exodus di don Mazzi che mette a disposizione una barca a vela, "Bamboo",  la missione andrà in viaggio "di controllo" contro l'emergenza plastiche nell' Adriatico centro-meridionale. (Nello stesso periodo sarà attiva nel Mediterraneo anche una campagna di Marevivo).

Faranno parte del gruppo, oltre ai volontari ambientalisti, i ricercatori dell’Istituto per lo studio degli impatti Antropici e Sostenibilità in ambiente marino (IAS) del CNR di Genova, del DiSVA (Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente) dell’Università Politecnica delle Marche specializzati nello studio delle microplastiche, e esperti di flora e fauna marina costiera del DiSTAV (Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ambiente e della Vita) dell’Università di Genova. Obiettivo.


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Il viaggio - tre settimane - comincerà al Conero (da tempo se ne vorrebbe fare un’area marina protetta), toccherà zone già protette (Torre del Cerrano, Isole Tremiti, Torre Guaceto) nonchè luoghi marini a forte rischio plastica, come la foce del fiume Pescara.


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L'anno scorso "Difendiamo il mare" perlustrò il Tirreno.  L' Adriatico, mission del 2021,  è un mare poco studiato dalla comunità scientifica internazionale, nonostante la sua importanza a fini turistici e commerciali. Dato il carattere della circolazione marina - una sorta di vortice che fluisce in senso antiorario dai Balcani verso l’Italia - e dati i tanti fiumi che lì si scaricano,  diversi studi stimano che l’inquinamento da plastica potrebbe essere particolarmente rilevante lungo il versante italiano (ieri Greenpeace, in proposito, ha diffuso l'estratto di un suo rapporto Plastic Litter in the Adriatic Basin).


(ufficio stampa Greenpeace Italia)



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