Dal Faito a Benevento, Lonely planet scopre la Campania minore

di TINA PANE*

Già nel 2013 la Campania era stata l’unica meta italiana selezionata dalla Lonely Planet per entrare nell’elenco delle trenta località ideali suggerite per quell’anno e nella successiva guida ad esse dedicate. Nelle motivazioni si faceva riferimento ai grandi attrattori culturali noti in tutto il mondo: la Costiera Amalfitana, Pompei, l’eredità dei Grand Tour del passato e naturalmente Napoli.

scheda:  IL PASS REGIONALE ARTECARD

Poi negli anni a seguire la Lonely ha dedicato guide a quasi tutte le regioni italiane, e solo in questi giorni è arrivata anche quella sulla Campania. I curatori hanno scelto di puntare sui luoghi della cultura ancora poco noti al grande pubblico, sulle passeggiate suggestive, sugli antichi borghi e sui tour enogastronomici: un pacchetto di esperienze - l’ultimo trend del turismo -  destinate sia a chi non conosce ancora la regione sia a chi la vive quotidianamente ma magari non la conosce lo stesso.

Il progetto è stato promosso con il contributo della Regione Campania tramite Scabec, Società Campana Beni Culturali, che ha sostenuto la realizzazione del testo nell’ambito del progetto Campania>Artecard, il pass regionale che racchiude l’intera offerta del patrimonio culturale campano.

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(Il Mosaico della casa di Nettuno a Ercolano) 


I tre curatori della guida Lonely Campania - Luigi Farrauto, Remo Carulli e Adriana Malandrino - fanno partire naturalmente il tour da Napoli segnalando, oltre all’ovvio, anche la Sanità, la street art al centro storico o l’Area Marina protetta della Gaiola. Ma poi propongono di andare a scoprire una serie di centri meno famosi: Castellammare di Stabia, ingresso trascurato alla Penisola Sorrentina, l’antica e altrettanto sottovalutata Benevento, Santa Maria Capua Vetere e il suo poco noto Anfiteatro Campano, la misconosciuta Abbazia del Goleto in terra irpina, i borghi cilentani oltre Palinuro e Marina di Camerota, ma anche luoghi di richiamo esclusivamente paesaggistico e ambientale come il Monte Faito, il Parco del Matese o il Monte Taburno.

Allineata dunque al nuovo stile che il turismo post-Covid si sta inventando - prossimità, sostenibilità e valorizzazione di tutto ciò che fino a ieri era considerato minore e per questo poco interessante - la Guida Lonely della Campania spaccherà soprattutto tra i campani, che a partire dal grande exploit turistico di Napoli, dieci anni fa, stanno sviluppando un approccio di orgogliosa valorizzazione del loro territorio, quella terra che i Romani avevano eletto a loro luogo di villeggiatura chiamandola felix.

D’altra parte la recente elezione di Procida a Capitale della Cultura 2022 ha dato un bello scossone a tutto il sistema dei grandi attrattori culturali, facendo finalmente intravedere le enormi potenzialità di una regione che non è più solo Napoli e famose località balneari, ma entroterra, tradizioni, percorsi e recupero di storie millenarie.


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(Lonely Planet – Campania     pagg. 432, € 24,00)


Non a caso per la copertina è stata scelta la Casina Vanvitelliana del Fusaro, uno dei molteplici tesori misconosciuti dei Campi Flegrei, che molti credono sia stata la casa della Fata Turchina nel Pinocchio di Comencini, e invece…



* TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da un lavoro per caso durato 30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche brevissimi e vicini, scrivere di cose belle e di memorie)

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