Curling, fra vigne e muretti dalla Val di Cembra all'oro cinese

di NEREO PEDERZOLLI*

Adesso è sulla bocca di tutti: anche se il curling è una rarità sportiva per certi versi ritenuta assurda. Eppure la disciplina ci ha portato l’oro olimpico, quello delle medaglie del duo Stefania Constantini (nata a Pieve di Cadore, vive a Cortina) e Amos Mosaner. Undici partite vinte su 11 incontri, umiliati a Pechino i "mostri delle bocce sul ghiaccio", ritenuti imbattibili. Una vittoria che parla trentino. Per tanti motivi, enologici compresi.

Amos Mosaner è un cembrano decisamente DOC: è nato a Cembra, dove vive e dove - fino a qualche vendemmia fa - lavorava nella azienda vitivinicola dei fratelli Zanotelli, vignaioli fondatori dei Cembrani DOC, congrega di 6 cantine  locali che promuovono il vino della vallata. A Cembra il curling è di casa nello stadio del ghiaccio, autentica fucina di praticanti: la compagine azzurra si allena quassù e i componenti del team sono originari proprio di questa valle.


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(Stefania Constantini e Amos Mosaner             foto Coni)


Altra similitudine, anche se forse troppo ardita: per farle scivolare sul ghiaccio, bisogna conoscerle bene le bocce granitiche del curling. "Stone" che richiamano le pietre porfiriche di Cembra, blocchi mirabilmente sistemati da schiere di generazioni contadine lungo il perimetro dei vigneti. Muri a secco per ben 708 chilometri, segnali inconfondibili di un paesaggio vitato protetto dall’Unesco.

Con la vittoria di Pechino tutta la valle s’è mobilitata. Campane e bòtti delle bottiglie stappate brindando al curling, ad Amos e alla compagine azzurra. E ricordando proprio come il  "ragazzo d’oro" possa vantare un recente passato da autentico viticoltore cembrano.

Amos Mosaner è figlio di vignaioli. Ha sempre aiutato ad accudire pergole di Schiava e filari di Pinot nero che la famiglia cura  sui pendii a rischio d’equilibrio lungo l’Avisio.

In vigna con nonno Alessandro - 90 e più vendemmie alle spalle - e con papà Adolfo (responsabile della cura del ghiaccio dell’impianto di gara sotto casa) per una viticoltura eroica, in una valle dove la vite è vita. E che ora è anche "patria delle bocce che scivolano sul gelo".

Il curling è una filosofia di comportamento. Non si bara, non si insulta mai l’avversario. A prescindere dal risultato. Amos ha subito imparato il significato della fatica e l’importanza della precisione. Riuscendo a conciliare la passione per questo "strambo sport" con la sua innata bravura di cantiniere. Lo ricordano con grande affetto i tre fratelli Zanotelli appunto, specialisti nel cuore di Cembra in vini decisamente di montagna, dal Mueller Thurgau al Riesling.


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"E’ stato con noi fino alla vendemmia del 2017, fino a quando ha vinto il concorso per entrare come sportivo nell’Aereonautica Militare - racconta con orgoglio e ammirazione Orietta Zanotelli - dimostrando ottime qualità, in ogni mansione enologica. Siamo stati tra i suoi primi ‘sponsor’ e lo consideriamo ancora uno di noi, pronti a festeggiarlo al meglio."

Curling, Cembra e vino. Il legame non riguarda solo le pietre d’oro a Pechino. Tra i primi campioni di questa disciplina la citazione d’obbligo è per Andrea Pilzer, cembrano di Faver, figlio di Bruno, uno dei ‘mastri distillatori’ più rinomati d’Italia. Il giovane Pilzer è stato della compagine azzurra fino alle olimpiadi di Seul e ha tralasciato l’agonismo solo perché chiamato a incarichi internazionali in qualità di esperto nelle ricerche sull’intelligenza artificiale. Da qualche anno è a Helsinki e sicuramente ha tifato per Amos, col quale - assieme ai compaesani Daniele Ferrazza, Simone Gonin, piemontese e Joel Retornaz, allenatore svizzero ma cembrano d’adozione - aveva gareggiato in numerosi campionati, olimpiadi di Torino e Seul su tutte.


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(La Val di Cembra)


Andrea Pilzer non ha dimenticato il ‘suo sport’, e così neppure suo papà Bruno: sull’etichetta di un portentoso gin - ideato e prodotto a Faver - compare proprio l’immagine di una ‘pietra del ghiaccio’. Gin, l’alcol della grappa più intrigante e la botanica che si sposano col ghiaccio. Abbinamento sincero proprio con il curling.

La vittoria di Pechino ha mobilitato subito anche gli artefici della cucina della vallata. Cembra è parte integrante della Valle di Fiemme e Alessandro Gilmozzi è pronto a mettere in tavola una proposta culinaria decisamente … curlinga. Coinvolgendo pure giovani cuochi come Guglielmo Baron, promettente chef, titolare del nuovissimo Cà dei Volti, ristorante gourmet nel centro storico di Cembra, a due passi dallo stadio del curling.

Curling, il gioco sull’acqua dura. Liscio. Gentile, per il piacere della sfida.

 

 

*NEREO PEDERZOLLI  (nato a Stravino, tra le Dolomiti di Brenta e il Garda trentino, per 36 anni giornalista/inviato speciale RAI in programmi e rubriche agroalimentari, film-maker, da oltre 30 anni degusta vini per la guida del ‘Gambero Rosso’ e ha pubblicato numerosi testi di cultura enogastronomica. E’ editorialista del quotidiano online ‘ilDolomiti.it’)


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