CORE DE ROMA - 3) Via del Vantaggio, breve ma intensa

foto e testo di ANNA DI LELLIO*

Se esco da casa e giro subito a sinistra, lasciando il fiume alle mie spalle, entro in Via del Vantaggio. È una strada brevissima, che si ferma a via del Corso, dopo due isolati. Eppure descriverla non è un lavoretto breve. Partiamo dal nome. Anche gli indifferenti alla toponimia dovranno ammettere di trovarsi davanti ad un rebus. Uno storico residente mi ha detto che il nome “Vantaggio” è legato alle corse dei cavalli berberi che si svolgevano durante il carnevale a partire dalla metá del quattrocento. Siamo in Roma papale: i cavalli partono dall’obelisco di Piazza del Popolo che allora era quasi campagna con i suoi viticoli ma si capisce, anche piazza di Spagna era solo pascolo. L’arrivo è a Piazza Venezia. I cavalli a cui si dà un “vantaggio” partono circa 150 metri più in là dell’obelisco, all’altezza dell’attuale via del Vantaggio.

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(La residenza di Ripetta)

Racconto questa “storia di origine” alla mia vicina Julia, che è venuta ad abitare qui dalla Germania anni fa, pensando di farle da cicerone in terra straniera. Ma lei ne sa più di me e mi dice che no, il nome “Vantaggio” proviene da un fenomeno sociale più recente. L’ha imparato durante una visita guidata da un’esperta. Ad occupare mezzo isolato, facendo angolo con Ripetta, c’è un bellissimo edificio barocco, dal 2009 elegante Residenza di Ripetta, ma nel ‘600 fino all’epoca moderna un convento, il Conservatorio della Divina Providenza. Questo convento, ricchissimo perchè il papa vi aveva dirottato tutte le tasse provenienti dal vicino porto di Ripetta, nel 1861 divenne un ricovero per ragazze sottratte alla strada. Nel convento, le ragazze avrebbero acquistato un vantaggio su quelle che ne restavano fuori, in questa zona di porto malfamata: salvate dalla più che sicura prostituzione, le ragazze nel convento potevano diventare o suore o mogli oneste, magari di seconda classe. La storia che mi ha raccontato Julia dice infatti che a cercare una sposa nel convento venivano solo uomini bruttini e di modeste fortune, anche loro insomma soggetti non di prima qualità. 

Sospettando che la toponimia di questa strada sia molto più ricca della sua taglia minima, ho provato a cercare su google altre storie possibili. Sul sito “borgate.be” ho infatti trovato che il nome “Vantaggio” deriverebbe dalla famiglia degli Avantaggio che vi abitavano nel XVI secolo, come risulta da un atto notarile del 6 dicembre 1539 a favore del “Nobile Francesco Vantaggio, romano.” 

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(La targa per Aleksandr Ivanov)

Dove esattamente abitavano gli Avantaggio non lo so, ma al numero 5 abitò per venti anni Aleksandr Ivanov (1806-1858), pittore russo vicino al gruppo di artisti tedeschi protoromantici detto dei Nazareni per la loro religiosità cattolica, ma anche le grandi cappe e i lunghi capelli. Pare che Ivanov impiegò venti anni a dipingere la sua opera principale, “L’apparizione del Messia al Popolo,” e a Roma stava benissimo ma decise di tornare a St. Petersburg per godersi la fama conquistata. Purtroppo morí di colera lo stesso anno del suo rientro.

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(La litografia Bulla)


Via del Vantaggio è un patchwork di storia. Si va dal sublime, come la Litografia dei fratelli Romolo e Rosalba Bulla, discendenti del più antico laboratorio litografico al mondo, al numero civico 2, al profano dell’ Holypopstore proprio di fronte, dentro l’ex Convento ora residenza. 

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(L'Holypopstore)

Dopo Bulla c’è l' hotel di lusso First Roma Arte. Un giorno sono entrata nella lobby e ho chiesto di vedere il roof top, che ha una vista magnifica di Roma ma uno stile e décor da far invidia a South Miami Beach. La tariffa pre-pandemica di 500 euro a notte era per la stanza più piccola, una di quelle dove sbatti le ginocchia agli angoli del letto ogni volta che cerchi di muoverti. Confesso che vederlo chiuso ora mi fa molta tristezza perché penso a tutti quelli che vedevo affannarsi ogni giorno a cambiare le decorazioni, spostare le piante, lavorare sodo insomma per mantenere vivo il glitz di questo pinnacolo di consumismo. 

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(La libreria Il Mare)

L’opposto dell’hotel è la vicina Libreria Il Mare, che ha un aspetto sobrio ed elegante. Quasi come gli alimentari all’angolo, negozio da frequentare con parsimonia. Non so neanche come si chiami, nel quartiere è noto con il nome di “Bulgari.” Di fronte, si trova un giornalaio del Bangladesh con il sorriso più simpatico del mondo. 

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(Da Romeo)

Attraversata Ripetta, ma proprio all’angolo, c’è un negozio curioso di restauri sicuramente da esplorare, e per finire in bellezza Romeo, che vende, ripara, e affitta biciclette. Per il suo Centenario, Romeo si allargherà in uno spazio di fronte, dove fino all’anno scorso si trovava un negozio che vendeva scarpe comode, incluse le Birkenstock. Ma la Birkenstock ha recentemente scoperto che i propri prodotti, un tempo acquistati solo da Tedeschi in vacanza e anziani, fanno gola ora anche al gruppo di età più corteggiato dai pubblicitari, quello tra i 18 e i 34. Ha quindi aperto il proprio show room un po’ più in là, uccidendo la concorrenza minore. Ma la nuova Birkenstock è all’angolo di via del Babuino e via Laurina, che da via del Corso ha preso il posto del Vantaggio. 


*ANNA DI LELLIO  (Sono Aquilana di nascita, ma mi sento più a casa a New York, Roma, e Pristina. Un po' accademica, un po' burocrate internazionale, e un po' giornalista. Ovviamente ho lavorato per l’Unità. Tra le mie grandi passioni giovanili c’erano lo sci, la lettura, i viaggi, il cinema e la politica. A parte lo sci, sostituito dallo yoga, le mie passioni attuali sono rimaste le stesse)

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