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CICLISMO EROICO - Fermiamo lo sport disumano, è l'ora di un Rinascimento

2021-02-08 08:23

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Ciclismo eroico, Luna Rossa, ciclismo, Eroica, Dumoulin, Moreno Moser, Marcel Kittel, Sir Bradley Wiggins, rugby, calcio,

CICLISMO EROICO - Fermiamo lo sport disumano, è l'ora di un Rinascimento

di GIANCARLO BROCCI*


Credo che questo periodo infame di libertà sospese, di sport dimezzati e di quarantene dell'anima abbia segnato comunque una boa, una pietra angolare per stabilire che c'è da svoltare in diverse direzioni. Si annunciano non so quanti rinascimenti, e lo scrivo coscienziosamente con la minuscola, appena si ripartirà e sono, siamo in molti a sperare che il nuovo start non avvenga al pieno regime di prima. Parlo della mia Eroica, dico mia sapendo bene che ormai è un patrimonio per molti, sapendo che sarà un modo per introdurre concetti che rimettano in campo lo Sport, stavolta con la maiuscola. 


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Ecco un altro campo dove sicuramente si tocca col cuore la necessità di svoltare, di provare a togliere il giocattolo, termine più che riduttivo, dalle spettanze intervenute dei nuovi padroni, coloro che si sono inventati diversi mestieri sulla pelle degli atleti ed un business sempre più grande sul sopravvenire dell'impero di tv e social. Proprio il successo de L'Eroica e la creazione di un mondo speciale che ne è derivato stanno lì a dimostrare da dove si può ripartire per restituire alla gente almeno uno sport, ricondurre il ciclismo alle sue radici autentiche. Questa è la congiunzione astrale cui siamo arrivati, che coincide col malessere incipiente del vivere questa produzione di spettacolo, di questo ormai si parla, ai suoi massimi livelli, alle sue estremizzazioni indotte.


Smette Tom Dumoulin, dopo Moreno Moser e Marcel Kittel, disagi che vengono da lontano e da tanti altri segnali. E' un campione moderno, iperpagato, che alla soglia dei 30 anni dice basta ad un certo ciclismo da fachiri, da automi, che impone discipline subumane, le stesse che fecero dire a Sir Bradley Wiggins, proprio subito dopo aver vinto il suo Tour, un sonoro "Thanks, no more". In ogni cosiddetto sport si è andato consolidando lo strapotere degli addetti ai lavori, che hanno pian piano stabilito pro domo loro come si vince e da che parte va indirizzato il futuro. Un calcio robotico, fatto di frenesia e muscoli, tanta corsa additivata e molte similitudini con un rugby anch'esso cresciuto esponenzialmente in chili e muscoli; un tennis in cui la velocità di palla, la violenza dei colpi mette persino ansia, ove si riesca ancora a seguire visivamente le traiettorie; un mondo dei motori che ormai è appannaggio non dei piloti ma degli ingegneri, una Luna Rossa che viaggia un metro sopra l'acqua, come certe lucertole del deserto; una pallavolo maschile che ha ridotto i suoi scambi sotto i 9 secondi medi, un pugilato che è morto dopo che ogni cazzotto è stato caricato di chissà quanti muscoli e joule.


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Senza allungare oltre l'elenco, siamo a toccare con mano la modificazione genetica dello sport e la necessità che da qualche parte si cominci a restituirne l'essenza alla passione della gente. Bene; io non ho chissà quante fiducie circa la possibilità che questo cambiamento sia alla portata in molte discipline; che ciò che per me, vecchio quasi bacucco, è una deriva sia davvero arrestabile. Credo però, da un po’, ad un Rinascimento nel ciclismo e, immodestamente, grazie a L'Eroica e ciò che ha saputo riportare a galla: un giacimento sconfinato di amore per il ciclismo com'era, di certo inesaurito. Ripartiremo da qui, dal progettare un ciclismo del futuro con chi lo ha amato davvero e vuole tornare ad innamorarsene.


 



*GIANCARLO BROCCI (Da Gaiole in Chianti. Cominciò a sentir parlare e leggere di ciclismo quando ancora Coppi inseguiva i suoi ultimi traguardi. Laureatosi in Medicina e Chirurgia, ha sempre fatto altro. Prima la politica, interrotta con il libro “Ridatemi il Pci” - estate ’88, prefazione di Michele Serra -. Poi lo sport, lottando contro i professionisti e il business che si stavano rubando ogni giocattolo. Ma è oggi soprattutto l’inventore de L’Eroica. Altri suoi libri: “Bartali, l’ultimo eroico” e “Bartali, mito oscurato”, “L’Eroica, storie, imprese e sogni sulle strade bianche”)




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