Capitale della cultura all'ultimo chilometro. Le candidate alla prova delle audizioni

di VITTORIO RAGONE*

Capitale della cultura italiana, siamo al traguardo. Le dieci aspiranti, dopo aver schierato  concittadini illustri e ponderosi dossier dai nomi creativi, si sono presentate alla commissione ministeriale, in streaming dal Mibact. Nella seconda giornata di colloqui, venerdì 15 gennaio, sono state "esaminate" Procida, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra. Ieri, il 14 gennaio, era stata la volta di Ancona, L'Aquila, Bari, Pieve di Soligo e Cerveteri. Ora la parola passa al ministro Dario Franceschini, che lunedì 18 proclamerà la vincitrice. 

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Suggestiva e convincente la prima presentazione del secondo turno, quella di Procida: il comitato è riuscito a spiegare bene - grazie anche al sostegno della regione Campania - come fronteggerà, in caso di vittoria, le fragilità di una piccola isola, a cominciare dalla necessità di rafforzare il sistema dei trasporti. 

Appassionato e "civico" il discorso del sindaco di Taranto, che ha chiesto la candidatura come riscatto dal "deserto" in cui Taranto è stata costretta nel '900:  il deserto della "monocultura industriale" dell'Ilva. Taranto si propone come prologo a un nuovo "green deal" per l'intero paese.

Nella presentazione di Trapani, invece, alla rivendicazione della diversità e della multiculturalità - con un video promozionale dedicato a un atipico testimonial: il vento - si è unita una esplicita dichiarazione antimafia e l'annuncio di destinazione di una parte del premio a vaccini antiCovid a  uno fra i paesi più colpiti dal virus.


clicca su questo link per rivedere           l'audizione di BARI
clicca su questo link per rivedere           l'audizione di CERVETERI
clicca su questo link per rivedere           l'audizione de L'AQUILA 
clicca su questo link per rivedere           l'audizione di PIEVE DI SOLIGO
clicca su questo link per rivedere          l'audizione di PROCIDA
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clicca su questo link per rivedere          l'audizione di TRAPANI
clicca su questo link per rivedere           l'audizione di VERBANIA
clicca su questo link per rivedere            l'audizione di VOLTERRA

Verbania ha ambientato la presentazione  in una terrazza sul lago con un magnifico sfondo di monti innevati, lasciandosi guidare dalla verve d'un diciottenne che ha intervistato la sindaca Marchionini e l'assessore alla cultura. Tema portante il cambiamento - così come costantemente cambiano le acque -,  e il paesaggio che tanti grandi nomi attirò nel passato. L'obiettivo: far uscire Verbania "dalla sua marginalità" attuale attraverso la cultura. 

La chiusura è di Volterra, guidata nella candidatura da un manager di grande esperienza come Paolo Verri, che a suo tempo tirò le fila di Matera 2019. Un progetto cresciuto "dal basso", con grande partecipazione giovanile, social e associazionistica, e concordato con una cinquantina di sindaci dell'area (sul set anche la sindaca del comune di Pomarance), che mette al centro la Ri-generazione umana simboleggiata dalla Compagnia della Fortezza del carcere della città. 

Volterra è però anche la seconda delle candidature "etrusche". Tanto da far balenare un pensiero stupendo, nell'Italia dei campanili:  sarebbe una vera mossa del cavallo aggiungere Cerveteri al ticket, unificando l'Etruria del Sud con quella del Nord. 

Il primo giorno, giovedì, era passato senza particolari clamori, a parte un disastro tecnico nel corso dell'audizione proprio di Cerveteri, che ha allungato i tempi e un po' spazientito gli esaminatori (peraltro gentilissimi),  non consentendo la visione piena del materiale video che era stato messo in programma.  Il sindaco Alessio Pascucci, pur professando costantemente una "profonda emozione",  si è poi cavato discretamente d'impaccio, illustrando con un mix di autentica passione e di consumata attorialità il sogno di un organizzato giacimento etrusco nel Lazio settentrionale.

Molto "professionali" le presentazioni di Ancona (la cultura dell' "altro") e Pieve di Soligo (apprezzata dai commissari per aver puntato sulla cultura come "metodo del fare", piuttosto che sugli eventi in sè), e ben motivati i dossier di Bari (autobattuta del sindaco Decaro sulla multiculturalità: "Io sono la dimostrazione che in città sono passati anche gli arabi") e dell'Aquila, ovviamente imperniato sulla rinascita in corso dopo il sisma del 2009. 

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Il presidente dei "giurati" è Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te. Lo affiancano Salvatore Adduce (presidente dell'Anci Basilicata), Francesca Cappelletti (direttrice scientifica della fondazione Ermitage Italia) e Roberto Livraghi (presidente del Museo Acdb di Alessandria), designati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni; gli altri tre componenti sono la manager culturale Cristina Loglio, il presidente del Touring club Franco Iseppi e Giuseppe Piperata, ordinario di diritto amministrativo, scelti dal ministro. 

All'inizio, come è noto, le candidate costituivano un battaglione di 44 città, poi sfoltite a 28. Il 20 novembre si ridussero a dieci, perdendo per strada fior di nomi pesanti della cultura nazionale, da Pisa a Verona, e vari comuni medi e piccoli che avrebbero voluto sfruttare l'onda, da Fano a Castellammare di Stabia, da Scicli a Trani, da Vigevano a Arpino.

leggi: VOLTERRA E L'AQUILA IN POLE POSITION   di NICOLA FANO

Il tutto accompagnato dagli scoppiettìi di polemiche piccole e grandi che non mancano mai, a maggior ragione quando in palio ci sono la bellezza del campanile municipale e i soldi:  una contestata, doppia "testimonianza" di Cristicchi a favore di Volterra ma anche dell'Aquila, un battibecco a distanza fra Sgarbi ("concorso lottizzato") e la sindaca di Verbania. Si capisce, il premio è un milione di euro più una certa elasticità sui vincoli di bilancio: in tempi di stritolamento generalizzato da Covid una boccata d'aria, come si suol dire,  e un incentivo a rilanciare ciò che ogni sindaco ha da offrire sul mercato turistico. 

Foglieviaggi, dopo il dossier città per città che potete leggere anche in questa pagina, propone ai lettori i video dei dieci screening al Mibact, in modo che ognuno possa farsi un'idea del valore delle singole candidature. 

E' stata una kermesse non da poco nell'Italia oppressa dalla pandemia. Se ne possono discutere i modi da showbiz, ma ha avuto un merito sicuramente: riempire piazze e canali social di streaming su eventi, convegni, testimonianze e riflessioni sul patrimonio ambientale, culturale, urbanistico in cui sta seduto il paese delle cento città. Per qualche mese il focus è finito su  ricchezze e opportunità di rilancio. Adrenalina che può servire anche a chi è rimasto fuori. 


*VITTORIO RAGONE (ha fondato foglieviaggi. Nato a Castellammare di Stabia nel 1955, ha lavorato prima all'Unità poi a Repubblica. Ama il trekking e l'opera, lo appassionano le nuove tecnologie e la fantascienza. Tifa Juve Stabia e Napoli, in sequenza)

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