Buon anno Juan Carrito, si cerca un lieto fine per la favola italiana

di GABRIELLA DI LELLIO*

L' orso Juan Carrito è rimasto a Roccaraso, nella zona di confine dell’Aremogna tra il Parco Nazionale della Maiella e il Parco Nazionale D’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM).  Non è un segreto di stato che da qualche giorno si mantiene più o meno tranquillo ai margini del paese con qualche piccola incursione notturna ai bidoni dell’immondizia. Tutti ci auguriamo che il rallentamento della sua attività lo possa portare all’ibernazione. Staremo a vedere. Le sue imprese da maggio ad oggi sono state argomento di cronaca e di curiosità, dimenticando che il problema della sua gestione è molto complesso per chi ne è responsabile: il PNALM. Guardiaparco, Servizio Scientifico e Carabinieri Forestali continuano a monitorare quotidianamente ogni suo spostamento e comportamento.

E’ una questione di carattere quella di Carrito, come accade anche a noi esseri umani. E' quello tra i quattro giovani orsi che ha preso di più il carattere confidente della mamma Amarena, un orso che ha perso la diffidenza nei confronti dell'uomo e che richiede interventi specifici gestionali secondo il Protocollo Orsi Confidenti del PNALM. La situazione si è complicata da quando Carrito ha iniziato ad esplorare territori adiacenti a quelli frequentati con la madre, al di là dei confini del Parco. Non è questa l’anomalia perché uno dei fattori della salvezza dell’orso è proprio quella di colonizzare nuovi territori: ma il problema è che essere confidenti non porta nulla di buono, non agli orsi.


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(Juan Carrito       foto di Giampiero Cutolo)


Degli altri due fratelli poco si sa perché non sono monitorati. Probabilmente sono in montagna in ibernazione.   Amarena dovrebbe essersi accoppiata e potrebbe partorire tra un mese. La sorella di Carrito invece viene monitorata per gli stessi comportamenti confidenziali del fratello, anche se le sue incursioni avvengono con minor frequenza. La scelta di Carrito è caduta su Roccaraso, la stessa Roccaraso del film di Sorrentino dove Servillo si maschera da orso per spaventare la moglie.

Il sindaco del paese, Francesco Di Donato, conferma di aver discusso con il prefetto e il direttore del Parco il problema Carrito, che in fondo - dice - “non è aggressivo, è stato accettato dalla popolazione, pur se un po’ di apprensione la crea.” Dal 22 ottobre un’ordinanza del comune vieta di avvicinare l'orso, a piedi o in auto, di dargli del cibo e di lasciare in giro bidoni dell’umido.

Area_Contigua_del_PNALM jpg


A Roccaraso in alcuni alberghi i turisti, adesso, chiedono la stanza con vista… Carrito. E l'orso figura ormai anche in qualche classifica locale dei "marsicani più influenti" dell'anno. 

In realtà la gente del posto più che spaventata è affascinata dall'inconsueto "ospite". Un ragazzo di Roccaraso, Alessio Giancola, gli ha dedicato una lettera, pubblicata nel sito ufficiale del Parco, che testimonia molto più del semplice amore per l’orso. E’ l’augurio di fuggire lontano prima che possa essere catturato proprio da quelli di cui si fida.

Eccola.


Ciao J. Carrito,

tu non mi conosci, anche se frequentiamo gli stessi luoghi, le stesse strade del mio paese e gli stessi sentieri e monti che lo circondano, io invece ti conosco perchè tra noi sei diventato una star.

Forse in silenzio mi hai anche visto passare e non mi hai voluto disturbare, proprio come avrei fatto io se mi fosse capitata la fortuna di incontrarti, mi piace pensarlo, perchè sei un tipo discreto e non vuoi dare fastidio.

Unica cosa che adesso tutti ti cercano, tutti ti fotografano e fanno video, perchè seppur senza dare fastidio sei diventato famoso frequentando quotidianamente le strade del mio paesino ... Sei il nostro amato Carrito !



Nonostante stai bene qui fra di noi ti chiedo di fuggire, sì hai capito bene mio caro Carrito, fuggi lontano prima che l'uomo possa decidere che tu non sei adatto a fare l'Orso, tu forse non lo sai e hai fiducia nell'uomo, ce lo hai fatto capire in questi giorni, ma fidati di me e torna a correre sui monti distante  da colui che oggi ti ama e domani ti potrebbe mettere sul banco degli imputati, usa il Lasciapassare Verde dato dalla tua natura wild e schiva che ti renderà realmente libero e spegni i riflettori.

Fallo per te, ma fallo anche per noi che ci siamo innamorati di te, così che un giorno mgari i nostri sguardi si possano incontrare in qualche angolo sperduto della montagna e tu sorridendo mi saluterai e io ti ammirerò mentre maestoso ti allontanerai con quella tua tipica andatura caracollante. Sii, libero, Carrito


*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009. Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino alla “deriva occhettiana")

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