Chilometridinote/2 Quella little girl in Kingston town

di CARLO DE NONNO

 

Tra Castellammare di Stabia e Vico Equense ci sono un sacco di “Lidi”, alcuni decisamente Mappatella, dal delizioso uso di portarsi sulla spiaggia un costume di ricambio e una “marenna” da mangiare ravvolti in una pezza a formare una “mappata” (fagotto); altri dai nomi evocativi o di atolli lontani o di dinastie succedutesi nello sfruttamento di quei tratti di spiaggia bellissimi e tormentati dagli ombrelloni. 

Da uno di questi Lidi - che poteva essere, primi anni Ottanta? - salivamo io e la mia futura moglie per raggiungere la strada provinciale e aspettare l’autobus che ci avrebbe riportato a casa, appiedati come sempre, accaldati da una giornata di sole, stanchi ma felici (vabbè, una chiusa di frase ci vuole). 

Rassegnati a una di quelle attese di autobus che da quelle parti sono basate solo ed esclusivamente sulla fiducia (sempre ripagata proprio nel momento in cui stai per ritirarla), ecco il miracolo: leggero colpo di clacson e una macchina che rallenta. Un amico, che ci offre un passaggio. E come no?

Saliamo in questa piccola macchina – no, non lo so che marca e modello era, per favore non mi chiamate a testimone in cause assicurative per incidenti stradali – accolti dalla simpatia del nostro amico, allora soprattutto attivista (chi erano i passivisti?) del PCI (vabbè, andate su Wikipedia). Uno di quelli a cui era bello credere, visto che ci credeva veramente. E da una musica ammaliante in sottofondo. Nel mangianastri c’era una musicassetta, di Harry Belafonte (visto che siete su Wikipedia, restateci).

Rubrica due De Nonno Adriana Tessier_Farewell JamaicaJamaica43394jpg

(Illustrazione di ADRIANA TESSIER)

 Uè comme state?, Non c’è male e tu?, Da dove vieni?, Dove andate? (la metafisica mica sta tanto lontano). Ma, nonostante la sua accoglienza, era distratto l’amico mio. Più che altro perché non si voleva perdere la canzone successiva, che agognava dall’inizio del suo viaggio e sulle musicassette mica potevi andare alla traccia 6. Infatti parte una introduzione cullante e lui si perde in uno sguardo estasiato mentre Harry attacca: 

Down the way where the nights are gay

And the sun shines daily on the mountain top

e a destra passava il Muraglione della fonte omonima (una delle 28 che darebbero lavoro e futuro a generazioni in quell'area e invece quasi tutte strozzate o inutilizzate o che ne so, non c’è più niente...) e ancora proverbialmente ricordata per i fulminei e definitivi effetti lassativi, e a sinistra il sole declinava verso il Vesuvio con un effetto cartolina che non si può dire ma resta il più bello del mondo.....

I took a trip on a sailing ship

And when I reached Jamaica I made a stop

già vedevi apparire le tristi murate della Corderia, dei Cantieri Navali, orgoglio della classe operaia (ahò, ormai l’ho detto) di una volta, a cui Vincenzina voleva bene già da molto tempo prima di Enzo.... 

But I'm sad to say I'm on my way

Won't be back for many a day

 e la piazzetta delle Antiche Terme - poi sarà tutto chiuso, tutto distrutto manco a dirlo - preludio alla lunga fila di chalet (va bene non siamo a Courmayeur, e chi se ne frega?), regno infero dei lupini, dell’Acqua della Madonna e degli spaghetti a vongole...

My heart is down, my head is turning around

I had to leave a little girl in Kingston town

E qui mi volto e mi accorgo che il mio amico già da un po’ sta cantando rifacendo il tono tristallegro di Harry. Sta cantando…e su quella little girl in Kingston Town si volta anche lui ed è come se cercasse approvazione. 

Come se ce l’avessimo tutti una little girl in Kingston Town, che dobbiamo lasciare e che ci aspetterà. Basterà solo abbattere tutti i Lidi, gli Ombrelloni, i Muraglioni, gli Chalet, le Fonti vive e morte, i Muri delle fabbriche, dei cantieri, il brutto poter che ci occulta la Jamaica dei nostri cuori, nascosta in una musicassetta e nella voce di un amico gentile.

 Jamaica, farewell…

 

*CARLO DE NONNO (nato a Napoli nel 1956, vive a Roma. Compositore, chitarrista e cultore di musica. Lavora nel campo della musica di scena e si esibisce in recital di chitarra classica, canzone d’autore, teatro, letteratura e suggestioni visive. Contrariamente al trend, legge molta poesia e ne scrive alcune. Ma ne scrive. Gestisce i diritti delle opere teatrali del compianto drammaturgo Annibale Ruccello, per le quali ha scritto chilometri di note)

*ADRIANA TESSIER (Nasco a Latina, dove vivo, nel 1961. Musica e arte sono il mio percorso, il suono e il segno il mio modo di raccontarlo. Per passione e professione)


clicca qui per mettere un like sulla nostra pagina Facebook

clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram

E .... CLICCA QUI PER ISCRIVERTI ALLA NOSTRA NEWSLETTER