Il Giro d'Italia di foglieviaggi, racconti e ricordi tappa per tappa

a cura di ANGELO MELONE e VITTORIO RAGONE*

“Dagli spalti del Colle della Maddalena guardammo in giù, la strada viscida che si perdeva a zig-zag nel fondovalle… E per un caso fortunato assistemmo alla scena decisiva, al fatto d’arme più importante dalla guerra, a ciò che ha risolto i dubbi, le discussioni, le polemiche, per cui l’intero Paese palpitava”. E’ la prosa di Dino Buzzati al seguito del Giro d’Italia del ’49. E non esagera: chiunque studi la storia sociale del nostro Paese mette il Giro tra le Istituzioni vissute come fondanti e non in crisi. Destinate a condizionare persino il lessico comune. Quello che vedeva Buzzati era Fausto Coppi che saliva con un vantaggio clamoroso, e che nella radiocronaca veniva raccontato così (ricordate?): “C’è un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste…”.


leggi  LA PAGINA DEL GIRO DI FOGLIEVIAGGI

leggi  QUELLA CORSA FRA MILLE PENSIERI  di ANDREA SATTA


Non ci saranno più radiocronache gracchianti ma un caleidoscopio di immagini sempre più perfette a raccontare il Giro d’Italia che inizia domani, 8 maggio, da Torino. E’ il 104esimo, ma un anniversario “tondo” lo contiene: esattamente 90 anni fa venne introdotta la “maglia rosa”, indossata dal primo in classifica e poi definitivamente dal vincitore. E’ il colore della Gazzetta dello Sport che organizza da sempre la corsa, colore che suscitò non poca irritazione in Mussolini… Per curiosità: più di tutti l’hanno indossata Eddy Merckx, 78 volte, Binda (59) e Francesco Moser (57). In quegli anni rappresentava anche un punto di riferimento fondamentale per l’oceano di persone che vedevano passare i corridori (“seduti in cima a un paracarro”, aggiungerebbe il grande Paolo Conte) confusi in una nuvola di polvere.


HP_PERCORSO_1280x640_no-nomi-1jpg

(Il tracciato del Giro 2021    cartina dal sito www.giroditalia.it)


Persone che affollano una infinita teoria di spalti naturali lunga tutta la Penisola, l’unico grande evento sportivo che ha come contenitore l’Italia stessa, le sue città, la natura, i paesaggi, le montagne (le salite…). I nomi dei protagonisti sono quasi sempre indissolubilmente legati a quelli dei luoghi delle loro imprese.

Fogli e Viaggi da domani, e per le tre settimane della Corsa Rosa, proverà a raccontare proprio quei luoghi. Tappa dopo tappa e proponendo i racconti al mattino presto, per orientarsi sul “contesto” nel quale passeranno i ciclisti: suggestioni su ciò che c’è intorno alle strade del Giro insieme ad altre storie. D’altra parte il grande Gianni Mura, per ricordare Marco Pantani, scriveva proprio questo: “Il ciclismo ha i suoi santuari senza croci, crescono ai bordi della strade: e saranno, per Marco, sul Mortirolo, a Montecampione, a Oropa, Piancavallo, sull’Alpe d’Huez, sul Galibier… e saranno in quel tuffo del sangue che arriva quando un uomo solo va via in salita”.



Giorno dopo giorno quindi, più che nelle tecnicalità e nei dettagli della corsa, vi porteremo a visitare monumenti, campagne, abbazie e valli,  borghi e fiumi attraverso i quali la carovana rosa, partendo da Torino, scenderà fino a Foggia e Guardia Sanframondi, le mete più meridionali, per poi risalire lungo l'Adriatico e attraverso le Dolomiti dirigersi a Milano, l'ultima cronotappa.

Le polemiche sulla mancanza di un segmento meridionale in questo Giro del 2021, il Giro della speranza dopo l'apice della pandemia, si sono stemperate davanti al carattere fortemente simbolico di alcune tappe nel centro-nord. Si comincia da Torino, 160 anni dopo l'Unità d'Italia. Si parte da Ravenna per raggiungere Verona nel settecentesimo anniversario della morte di Dante. Si rende omaggio a Foligno, dove fu stampata la prima divina Commedia. Da  Siena a Bagno di Romagna il Giro ricorderà Alfredo Martini,  a Sesto Fiorentino e a Ponte a Ema ricorderà Gino Bartali.  E' il giro della rinascita e del ricordo. E ci sembra giusto raccontarlo così. 

*ANGELO MELONE (Nato nel '56, giornalista prima a l'Unità poi a Repubblica. Ama fare molte cose. Tra quelle che lo avvicinano a questo sito: la passione per i viaggi, tanta bicicletta e i trekking anche di alta quota)  

*VITTORIO RAGONE (ha fondato www.foglieviaggi.cloud. Nato a Castellammare di Stabia nel 1955, ha lavorato prima all'Unità poi a Repubblica. Ama il trekking e l'opera, lo appassionano le nuove tecnologie e la fantascienza. Tifa Juve Stabia e Napoli, in sequenza)


clicca qui per mettere un like sulla nostra pagina Facebook
clicca qui per rilanciare i nostri racconti su Twitter
clicca qui per consultarci su Linkedin
clicca qui per guardarci su Instagram