Napoli, alla Sanità c'è un presepe che è una favola

di TINA PANE*

Con un ultimo, sorprendente colpo di coda, il Natale prolunga la sua durata e fascinazione grazie a un nuovissimo e artistico presepe inaugurato proprio il 24 dicembre.

Succede a Napoli - e dove, se no? - nella sacrestia della basilica di Santa Maria alla Sanità dove è in esposizione permanente “Il presepe favoloso”, un’opera monumentale realizzata dalla bottega di arte presepiale “La Scarabattola” dei fratelli Scuotto in collaborazione con il restauratore e scenografo presepiale Biagio Roscigno.  

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Il presepe è “favoloso” perché rappresenta, come nelle favole, un “assembramento felice” di personaggi e azioni della quotidianità accanto ai mostri e alla deformità che sono la metafora delle paure generate dal Covid.


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Dice padre Antonio Loffredo, parroco della basilica, che questo presepe è “la risposta sfacciata a ciò che ci ha depresso durante la pandemia” e che rappresenta anche “quelle contraddizioni e quel disagio sociale che caratterizzano la vita quotidiana al rione Sanità”.

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È un’opera che lascia veramente sorpresi sia per le sue dimensioni (misura 360 x 270cm ed è alta 220cm), sia perché è concepita in maniera circolare e quindi le si può girare intorno, attardandosi su tutti i particolari, le espressioni, le scenografie, le gestualità degli oltre cento personaggi senza contare gli animali.

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Spiega lo scenografo Roscigno: “Ho voluto rappresentare un banco tufaceo. Il tufo è l’oro giallo della nostra città. Ho cercato di creare una rappresentazione morfologica che sia più vicina possibile alla città, c’è il ponte, la cava, le catacombe di San Gennaro e, ovviamente, il mare”.


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Qualcuno ha detto che questo presepe è la risposta che viene dalla Napoli bassa e popolare al settecentesco e famosissimo presepe Cuciniello, opera magistrale custodita in un luogo nobile e alto della città, il Museo di San Martino.

Di certo è un’opera destinata a diventare famosa anche perché a differenza di tanti altri presepi storici esposti in chiese e musei della città, il “favoloso” si è dotato anche di un QR code che racconta minuziosamente ai visitatori origini e caratteristiche di ogni singolo personaggio rappresentato.


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Questo presepe è solo l’ultimo tassello in ordine di tempo delle iniziative che, a partire dalla storica (e bellissima) chiesa di Santa Maria alla Sanità e dal coraggio e dalla lungimiranza del suo parroco don Antonio Loffredo, stanno contribuendo alla rinascita e riqualificazione del quartiere Sanità.


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Dove, a parte il presepe che oggi funge da richiamo come una sirena, c’è una tale quantità e varietà di siti da visitare che gli stessi Napoletani ne possono restare stupiti. Per farsene un’idea e programmare una visita basta dare una veloce occhiata al sito https://www.catacombedinapoli.it/it e poi affidarsi ai giovani della cooperativa La Paranza.

Il quartiere, dove è nato Totò e dove da qualche anno hanno dipinto i loro murales artisti di fama internazionale, è destinato a diventare un tour della città nella città, un posto a cui destinare almeno una giornata.


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Intanto fino al 9 gennaio la visita al Presepe favoloso è gratuita.


 

 * TINA PANE (Napoli, 1962. Una laurea, un tesserino da pubblicista e un esodo incentivato da un lavoro per caso durato 30 anni. Ora libera: di camminare, fotografare, programmare viaggi anche brevissimi e vicini, scrivere di cose belle e di memorie)


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