Cop26 di Glasgow. Disinquinamento, chi lo pagherà? E Obama contestato: "Avete ragione, ora nessun paese resti in panchina" giorno 7

di REDAZIONE

Dopo il G20 di Roma, continua a Glasgow la Cop 26, la Conferenza delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici. Sono quasi trent'anni ormai che l'Onu riunisce la gran parte dei paesi del globo in vertici globali sul clima – le COP appunto, alias ” Conferenza delle Parti”.

Nel settimo giorno della Conferenza si è fatto più palese lo scontro intorno ai costi della decarbonizzazione. Si fronteggia chi vorrebbe diminuire immediatamente le produzioni inquinanti e chi vuol far pagare le emissioni agli inquinatori. Intanto però il "fronte dei fossili" continua a tergiversare.

leggi IL REPORTAGE di ANTONIO CIANCIULLO






Glasgow arriva a un lustro di distanza dalla Cop21, che si tenne a Parigi nel 2015 e fu una svolta: gli stati del mondo misero a punto infatti un accordo per limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi, con politiche nazionali ad hoc (i Piani di riduzione delle emissioni) e relativi impegni economici.






Foglieviaggi non ha una propria presenza alla Cop26 ma rilancia i servizi di Antonio Cianciullo, firma storica del giornalismo italiano che si occupa di ambiente, presente a Cop26 per conto della rete "Italy for climate". I racconti di Cianciullo, sul sito citato, sono arricchiti dal resoconto tecnico dei negoziati a cura di Toni Federico, Direttore del Comitato scientifico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile presieduta da Edo Ronchi.




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