Teatro di Rifredi, le locandine "inutili" rinascono come opere d'arte

di REDAZIONE

Il direttore artistico del Teatro fiorentino di Rifredi, Giancarlo Mordini, aveva commentato così l'ultima stretta da Covid sui teatri:   manifesti e locandine degli spettacoli che non vanno in scena serviranno "solo per costruirci le barchette”. Detto fatto, l'ironia è diventata progetto, e a Rifredi è nato “Neo Skēnḕ - Manifesti d’artista", ideato da Niccolò Mannini della Galleria d’arte La Fonderia e curato da Simone Teschioni Gallo.

Di che si tratta? In sostanza, le locandine neglette verranno affidate a cinque giovani artisti che le trasformeranno in opere, provando a creare una connessione  tra l’arte visiva e la recitazione. Ognuno degli artisti, già selezionati,  ha scelto tre locandine su cui lavorare. 

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Gli artisti coinvolti sono Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim; i linguaggi scelti vanno dal figurativo all’astratto, dalla street art fino alle installazioni luminose. Le locandine "trasfigurate" comporranno una mostra collettiva, documentata da un catalogo con immagini e testi critici. 


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