Taverna di Calabria, oasi fra i pini e capolavori del Seicento

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di PAOLO 
VELTRI*

Alla scoperta della Calabria minore,  visitiamo un piccolo comune in provincia di Catanzaro. Si chiama Taverna, sorge tra i boschi della Sila Piccola. Offre una vista spettacolare sulla valle e sulle cime della zona, e ha dato i natali al celebre pittore Mattia Preti. Il centro di interesse è sicuramente il Museo civico: lì stanno esposte splendide opere dei secoli XVII e XVIII: di Gregorio e Mattia Preti, appunto, di Giovan Battista Spinelli e di Antonio Samelli.


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Il centro storico di Taverna, nella storica piazza San Sebastiano, ostenta alcuni edifici nobiliari e la bellissima, antica chiesa di San Domenico, che risale al ‘400 e è stata restaurata e ampliata più volte nel corso dei secoli (tra i beni custoditi in San Domenico ci sono undici oli su tela di Mattia Preti). La piazza, costruita a gradoni, nel suo punto più alto consente di godere di una vista meravigliosa, un affaccio  sulle vette delle montagne silane. 

A Taverna c'è anche un Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto. Spazi fruibili in permanenza nelle piazze e nelle strade del centro urbano, che accolgono le opere di artisti e poeti che hanno lasciato un segno nella storia culturale contemporanea.


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In paese si può gustare la Pitta 'Mpigliata, un dolce di origine popolare a base di frutti raccolti alla fine dell'annata e conservati per l'inverno: mandorle, uvetta, noci, pinoli, fichi secchi. Le pitte sono  piccoli rettangoli farciti, disposti come un fiore su una sfoglia rotonda cosparsa di zucchero, cannella e miele.

Poco distante da Taverna, a circa 20 minuti di auto, si può fare una tappa al parco avventura Alberolandia, incorniciato tra pini secolari.  Il villaggio sospeso e l’area giochi sono perfetti per far divertire i bambini, i percorsi tra gli alberi a difficoltà crescente permettono di mettere in gioco le proprie abilità a diversi metri da terra. 


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Proseguendo oltre il parco, si giunge in un’oasi naturale poco conosciuta e poco frequentata. È il centro visite di Monaco, intitolato ad Antonio Garcea.  Siamo nella Sila piccola, in un altro angolo custodito dal Parco nazionale (nel 2002 ci fu l’istituzione dell’ente Parco Sila), grande ricchezza per la Calabria e per la comunità locale. Nel primo ventennio del Novecento il Corpo forestale dello Stato creò in questa zona un complesso rustico per promuovere le attività di rimboschimento e di protezione ambientale. Negli anni la struttura venne adattata in modo da potere anche ospitare turisti. 


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L’area di Monaco ospita un ricchissimo patrimonio naturale: un centro di ambientamento e diffusione per caprioli e cervi, un nucleo dimostrativo per (tanti) daini e una gabbia di ambientamento per un meraviglioso esemplare di gufo reale. Ancora: sentieri sensoriali per far conoscere ai piccoli flora e fauna e anche un percorso didattico destinato – con tabelle esplicative per la lettura a tatto – ad utenti ipovedenti e non vedenti. Boschi di faggio e di pino laricio della riserva naturale biogenetica “Poverella” accompagnano visitatori e turisti alla ricerca di aria pulita.


*PAOLO VELTRI (Giornalista pubblicista, laureato in Relazioni internazionali all'Università della Calabria, si occupa, attraverso riviste, testate giornalistiche e una trasmissione radiofonica, di temi culturali e problemi legati allo sviluppo sociale ed economico della Calabria. Collaboratore di Bottega editoriale in qualità di addetto alle comunicazioni media al Salone internazionale del libro a Torino nel 2014 e 2016, presso Lingotto Fiere. Ha ricoperto il ruolo di addetto marketing e comunicazione per il progetto "Villa Rendano" a Cosenza. Dal 2016 è addetto stampa del Festival leggere&scrivere, organizzato dal Sistema bibliotecario di Vibo Valentia. Da gennaio 2017 è consulente autonomo nell'ambito della comunicazione istituzionale)


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