Sardegna, crowdfunding del comune per far "risorgere" l'antico pino

di REDAZIONE

Quando il pino secolare si schiantò al suolo nel 2015 – un po’ come la Quercia caduta nella celebre poesia di Pascoli -  per la gente di Fluminimaggiore, un paesino della Sardegna occidentale delle miniere,  il lutto fu autentico. L’albero, abbattuto dal maestrale, aveva più o meno 500 anni e durante le guerre della fine del secolo scorso era assurto a simbolo della pace. Aveva accompagnato per tutta la vita generazioni di fluminesi, l’affetto era profondo e si manifestò così: veglie e visite, come per un essere umano scomparso.

IL VIDEO DEL COMUNE

Il corpo dell’albero è rimasto a seccarsi e decomporsi nel suo spiazzo per mancanza di fondi,  fino a quando l’amministrazione – guidata da un nuovo sindaco, Marco Corrias – ha deciso di fare dell'antico fusto un monumento alla ciclicità della vita e della morte: al centro ciò che rimane del pino gigante,  recuperato attraverso tecniche di conservazione del legno; accanto, un nuovo albero; e tutto intorno un parco pubblico, con sentieri, panchine e fontane. Il progetto, affidato a una disegnatrice di giardini naturali, sarà sostenuto col lavoro gratuito di volontari del paese e di forestieri, fino a creare un cantiere/scuola di giardinaggio.

Ma Fluminimaggiore è piccolo e non ha soldi: così la giunta ha deciso di lanciare un crowdfunding sulla piattaforma Eppela.com, che fra qualche giorno lancerà la raccolta economica. Oltre alla gratitudine per chi offrirà anche pochi euro, ci sarà un "premio" tangibile: i nomi dei donatori saranno incisi su una targa in un angolo del nuovo giardino.

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