Quadriennale di Roma, un'edizione "fuori"

di REDAZIONE

Al via a Roma, presso il Palazzo delle esposizioni,  la Quadriennale d’arte - questa edizione si chiama 2020 FUORI -  curata da Sarah Cosulich e Stefano Collicelli Cagol: propone fino al 17 gennaio 2021 - ma sul tutto grava lo spettro della chiusura antiCovid - un viaggio tra opere dagli anni Sessanta a oggi. Con 43 artisti, più della metà sotto i 40 anni e una larga presenza femminile, FUORI si propone come "una rilettura dell’arte italiana inaspettata, attraverso ponti inediti tra generazioni diverse che hanno operato in vari settori della creatività". 

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Costruita con tre anni di ricerche in tutta Italia FUORI presenta pittura, scultura, fotografia, video, disegno, installazioni e opere frutto di contaminazioni tra le arti visive e altre discipline come teatro, danza, cinema, moda, architettura, musica, design. 

sarah Cosulich e Stefano Collicelli    foto di Alessandro cantarinijpeg

(Sarah Cosulich e Stefano Collicelli               foto di Alessandro Cantarini)

Questo il Manifesto che presenta l’esibizione:

 “FUORI sorpassa i limiti tra discipline e medium ma anche di sesso e di genere per accogliere tra le sue sale immaginari femminili, femministi e queer.

FUORI non è una mostra a tema, ma è creata attraverso la riflessione su tre ambiti di ricerca: Il Palazzo, come metafora della relazione tra arte e potere proprio a partire dalla sua sede, Palazzo delle Esposizioni; il Desiderio, perché la seduzione è sempre stata al centro dell’arte; l’Incommensurabile, a testimoniare il bisogno dell’arte di superare i confini di quanto è conosciuto per varcare la soglia dell’inimmaginabile.

FUORI è un invito a uscire dagli schemi, ad assumere una posizione eccentrica – fuori dal centro – ad adottare uno sguardo obliquo, di mutua relazione con l’altro da sé.

FUORI è liberazione da qualsiasi costrizione o categoria

FUORI di testa,

FUORI moda,

FUORI tempo,

FUORI scala,

FUORI gioco,

FUORI tutto.

 FUORI luogo è ciò che la Quadriennale d’arte 2020 vuole essere attraverso le opere e le ricerche degli artisti presentati”.

 Per l’allestimento è stato chiesto all’architetto Alessandro Bava di  "rileggere" gli spazi di Palazzo delle Esposizioni. Pareti di cartongesso ridisegnano gli spazi del palazzo e le sue proporzioni. Luca Scarlini, cantastorie, attore e performer, è stato invece invitato dai curatori a sviluppare un progetto di storytelling in cui le storie dell’archivio della Quadriennale si intrecciano con le opere presentate a FUORI. La storia dell’istituzione, con i suoi aneddoti, gossip e eventi diventa parte integrante della mostra e della sua riflessione sull’arte italiana dal XX secolo a oggi.


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