Parco degli Abruzzi, raffica di divieti per tutelare orsi e camosci

di REDAZIONE

Una raffica di divieti e la conferma di quelli preesistenti  - primi destinatari maneggi e cavalieri, ciclisti e mountain bikers ma anche registi amatoriali e proprietari di cani - per tutelare al meglio i camosci e gli orsi.

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Arriva il nuovo regolamento del parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm), varato e reso pubblico dopo un lungo monitoraggio delle specie animali e dei comportamenti umani nelle quattro aree in cui esso è diviso: la zona A di riserva integrale (cuore del Parco, vige la conservazione assoluta); l'area B di riserva generale, in cui è permessa una limitata attività agricolo pastorale; infine le aree C (protezione) e D (sviluppo) dentro le quali si cerca di armonizzare un tasso sostenuto di antropizzazione con la piena salvaguardia di fauna e flora.

Le nuove misure - ha dichiarato il direttore del Pnalm Luciano Sammarone - serviranno a contemperare il divertimento del turista con la vita del parco "coniugando le prioritarie esigenze di tutela con quelle di uno sviluppo sostenibile", e a favorire "un sano rapporto con la Natura a beneficio della salute".  Secondo il punto di vista del Pnalm delle nuove norme vanno colti non l'arrivo di "nuovi e più stringenti divieti" quanto la  "razionalizzazione, riorganizzazione e aggiornamento delle norme vigenti". 

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(Foto Pnalm)

La disciplina introdotta - è questo il cardine - riduce sensibilmente la libertà di movimento (a piedi, a cavallo, in bici, con il cane) sui sentieri del Parco, e rivede in maniera draconiana le ipotesi di "incontro" con gli animali, anche per foto e video, in particolare quando ne sono oggetto l'orso marsicano e il camoscio appenninico.

Le disposizioni puntano con decisione a una difesa rafforzata dei diritti degli animali, che sono in fondo i veri "proprietari" di un parco. Qualche dubbio resta su vari aspetti della normativa, e non è escluso che questo provochi dibattito fra chi dentro il parco vive, o gestisce interessi. Qualche esempio.  L'intera normativa poggia su una divisione in zone che risale a un vecchissimo piano di organizzazione, in attesa da anni di essere rivisto; le nuove norme, d'altra parte, non fanno alcun cenno ai cosiddetti "usi civici", quei diritti collettivi sedimentatisi nei secoli (pascolo, raccolta della legna secca e semina i più noti) che sarà difficile esercitare a pieno restando sui sentieri tracciati.

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Qualche perplessità potrebbe procurare anche il fatto che nella zona B - cioè l'area di riserva generale e non di conservazione totale -  non sia possibile abbandonare le vie segnate, e che sia richiesta una preautorizzazione per le escursioni notturne. Non è del tutto chiaro nel testo, infine,  se il filmato di un singolo visitatore, con cellulare e fotocamera e destinato alla diffusione sui social o commerciale, debba essere anch'esso autorizzato dal Pnalm: è evidente che un divieto del genere costituirebbe un anacronismo, oltre a risultare di difficile gestione. 
    
Ma veniamo al dettaglio: i sentieri su cui si potrà circolare solo a piedi saranno 73 (ricadono nelle zone A e B del Parco), circa la metà del totale. Sono elencati uno a uno in un allegato alle nuove norme, e in attesa che vengano aggiornate le carte escursionistiche la lista verrà stampata e unita a tutte le mappe già in vendita. L’ accesso in mountain bike, con i cani al guinzaglio e a cavallo costituiva finora, secondo le autorità del parco, una sorta di zona grigia "non sempre funzionale e rispettosa delle esigenze di tutela dell’orso marsicano e del camoscio".


I SENTIERI "VIETATI"

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Nella zona A dunque si andrà solo a piedi, e solo nei sentieri escursionistici segnati in bianco e rosso. Sarà vietato uscire dal tracciato, portare i cani al seguito, far entrare cavalli, muli e asini e "qualsiasi mezzo meccanico" incluse le mountain bike. Escluse le uscite notturne dalle  22  fino a un‘ora prima dell’alba successiva (eccezion fatta per gli eventi religiosi e tradizionali). Anche per ciaspole e sci di fondo, il riferimento rimane la traccia dei sentieri. 

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(Foto Pnalm)

 Nella zona B le limitazioni saranno più o meno le stesse. Qui le passeggiate o escursioni notturne  potranno essere svolte comunque non oltre la mezzanotte, e solo un’ora prima del sorgere del sole. Il Parco indica anche che dovranno essere usate "torce/lampade frontali a bassa intensità luminosa". Nelle zone C e D,  invece, la pratica escursionistica a piedi sarà consentita, così come l’accesso con i cani da compagnia. In certi momenti dell'anno i luoghi più intensamente frequentati da orsi e camosci saranno interdetti al pubblico. 

Tornando al tema "fauna come show", sarà vietato avvicinare o disturbare gli animali per qualunque ragione "comprese le riprese videofotografiche, sia in ambiente naturale sia nei centri abitati". Vietato attrarre gli animali con esche alimentari, illuminarli con fari o torce, "inseguirli a piedi o in auto".  Vietate pure le escursioni notturne finalizzate all'osservazione di esemplari di orso marsicano o lupo, "con particolare riferimento agli esemplari cosiddetti problematici o confidenti". 

Il no è totale alle fototrappole e ai sistemi di registrazione e osservazione indiretta senza la preventiva autorizzazione dell'Ente Parco. Una eccezione riguarda ovviamente le riprese video-fotografiche a scopo di ricerca e documentazione scientifica, pubblicistica e divulgativa: saranno consentite, sempre "previa specifica e documentata autorizzazione da parte del Parco".

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