Oggetti - L'autobiografia di Napoleone

di VINCENZO SALVI*

Nel 1817 viene pubblicato a Londra dall'editore John Murray un manoscritto di ignota provenienza ma che fu descritto come la autobiografia di Napoleone Bonaparte pervenuta per vie sconosciute da Sant'Elena.

È il "Manoscritto venuto da Sant'Elena o sia storia della vita di Napoleone. Scritta da lui medesimo".

Il piccolo volume ebbe un immediato successo di vendite ma fu proibito in Francia da Luigi XVIII che chiese alle Nazioni amiche di non pubblicarlo. Ma venne copiato a mano e girò tutta l'Europa.

L'autore era un gentiluomo ginevrino, Jacob-Frederic Lullin de Chateauvieux. Vicino a Madame de Stael.

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Unico Re a non ubbidire alle disposizioni di Luigi XVIII fu Ferdinando I, Re delle due Sicilie.

In effetti quando il manoscritto fu pubblicato a Napoli nel 1820 Ferdinando aveva lasciato le cure dello Stato al figlio Francesco e si era ritirato con la moglie morganatica, Lucia Migliaccio duchessa di Floridia, nella villa che le aveva fatto costruire: la Floridiana.

Certo è che Napoleone venne in possesso, superando i suoi carcerieri britannici, del manoscritto.

E ritenne, divertito e lusingato, che lo avesse scritto la sua vecchia amica Madame de Stael.

Non poteva sapere Napoleone che nello stesso 1817 Anne-Louise Germaine Necker, sposata de Stael, aveva fatto pubblicare, pochi mesi prima di morire, un libro "Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione Francese" volto soprattutto a difendere la immagine del padre Jaques Necker, ex Ministro delle finanze di Luigi XVI negli anni precedenti il 1789.

A lui era stato imputato il fallimento delle finanze francesi che sfociò nella Rivoluzione.

Ma nel suo libro Madame de Stael parlò malissimo di Napoleone Bonaparte, affermando che avesse perso con la Campagna di Russia le conquiste francesi, indifferente alla distruzione della Grande Armee.

Questo Napoleone non lo seppe mai. E potè godersi l' illusione delle buone opinioni dei suoi vecchi amici.


* VINCENZO SALVI (Napoli, 1947. Medico radiologo in pensione. Collezionista compulsivo di tutto ciò che ha a che fare con la Storia, in particolare libri antichi e numismatica; ma anche oggetti di varie epoche che siano testimoni di periodi o personaggi storici)

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