Neutralità climatica, una Carta per le Green cities

di REDAZIONE

Che cosa significa neutralità climatica?  Significa raggiungere una condizione in cui l'emissione dei gas ad effetto serra sia controbilanciata dall'assorbimento delle emissioni di carbonio. Il traguardo è "zero emissioni nette". L'Unione europea, nella corrente del Green Deal, ha posto a tutti come traguardo virtuoso il 2050. Ma naturalmente non è solo un problema di stati o di organizzazioni sovranazionali. Anzi:  è localmente che si combatte gran parte della battaglia.

Ecco perchè la neutralità climatica e la riqualificazione ecologica e sostenibile delle città sono diventate un punto centrale del pensiero e dell'azione ambientalista.  Molte città italiane già da alcuni anni hanno aderito a una iniziativa,  il “Patto dei Sindaci per il clima e l’energia”, che tende a moltiplicare le cosiddette "buone pratiche". Ma la rete delle città verdi, il Green city network promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile dell'ex ministro all'Ambiente Edo Ronchi,  chiede ora uno sforzo in più.  L'obiettivo è raggiungere il taglio delle emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 e la neutralità climatica - appunto - nel 2050 (e sono proprio le città gli habitat ai quali si devono oltre il 70% delle emissioni di gas serra). L'uscita della pandemia, è una delle preoccupazioni, produrrà un rimbalzo economico che porterà con sè un aumento delle emissioni di gas serra proprio mentre la crisi climatica vive la sua fase più grave.  



Così nel corso della Conferenza Nazionale delle Green City che si è svolta oggi a Roma è stata lanciata una Carta per la neutralità climatica delle green city. Si tratta di un pacchetto di una quarantina di misure, suddivise in 5 obiettivi strategici sulla falsariga dell'efficienza energetica e della spinta alle energie rinnovabili.  Fra l'altro si chiede un utilizzo delle risorse del Recovery Plan per progetti con ricadute sul clima e per le riqualificazioni energetiche di edifici pubblici e privati; l’ uso di elettrodomestici ad alta efficienza e la promozione di sistemi mini e microeolici e la la diffusione delle migliori soluzioni progettuali bioclimatiche passive; l’elettrificazione della mobilità urbana e la promozione della cosiddetta bioeconomia rigenerativa. 

La Carta per la neutralità climatica delle green city è già stata sottoscritta da una cinquantina di città: fra l'altro Albano Laziale, Aosta, Arezzo, Azzano Decimo, Bari, Belluno, Bergamo, Bisceglie, Brescia, Calenzano, Caravaggio, Casalecchio di Reno, Cesena, Cosenza, Crispiano, Ferrara, Firenze, Formigine, Genova, Ginosa, Imola, Lecco, Livorno, Lucca, Mantova, Milano, Napoli, Noci, Padova, Parma, Pescara, Pineto, Pordenone, Pozzuoli, Prato, Rimini, Saronno, Segrate, Sorradile, Sorrento, Tezze sul Brenta, Torino, Trezzano sul Naviglio, Urbino, Valenza. 


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