Matelica

Matelica: la città del Verdicchio, nobile vino marchigiano che proprio qui ha conosciuto quell’ampia valorizzazione che lo ha portato ad essere uno dei vini più bevuti al mondo. Non solo enologia, però. Matelica ospita alcuni dei complessi architetturali e religiosi più belli e affascinanti delle Marche. La Concattedrale di Santa Maria Assunta nel centro storico della città, la Chiesa del Suffragio o delle Anime purganti che ospita il Crocifisso ed Anime Purganti di Salvator Rosa; la Chiesa di Sant’Agostino con un’Estasi di San Francesco attribuita al Guercino. Accanto agli edifici religiosi, quelli civili. Meritano una menzione il palazzo comunale e quello del Governatore o dei Pretori, centri del potere politico e amministrativo cittadino, ma soprattutto due monumenti davvero eccezionali.

Il Globo di Matelica, una sfera di marmo bianco cristallino, scoperta nel 1985:  rappresenta un singolare modello di orologio solare giunto sino a noi dall’antichità. Marmo greco proveniente forse da Efeso, in Turchia.

I Murales di Braccano, distribuiti nella frazione più grande del comune. In tutto cinquanta eseguiti dagli allievi delle accademie di Brera, Urbino e Macerata.

Infine un passaggio merita lo stupendo Museo Piersanti, fiore all’occhiello della città, uno dei più belli delle Marche. Fondato nel XVII secolo dal mons. Venanzio Filippo Piersanti. Con il passare degli anni il museo si è arricchito di pitture, tele e sculture. Ciò che caratterizza il Museo  proprio il suo allestimento improntato all’accostamento, a tratti irrazionale, tra oggetti tra loro diversi e di provenienze diverse. 

A proposito di epoche Matelica vanta anche un Museo Archeologico allestito all’interno di Palazzo Finaguerra, edificio storico nei pressi del complesso monumentale di San Francesco. Il museo espone reperti archeologici provenienti da Matelica e dal suo comprensorio, coprendo un arco cronologico piuttosto ampio che va dalla Preistoria al Medioevo e all’età rinascimentale. Rappresentata è la fase relativa alla civiltà picena, con i ricchi corredi delle tombe di VIII-VII sec. a.C.

(a.m.)

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