Le grotte di san Crisante

foto e testo di GABRIELLA DI LELLIO*

Non tutte le grotte di san Crisante sono ben visibili, e ciò a causa della vegetazione che le nasconde.  Erano abitate probabilmente fino alla nascita del primo nucleo di Filetto attorno al XII secolo e sono rimaste ben conservate perché nei secoli hanno continuato a essere utilizzate come stalle per il bestiame.

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Sono grotte antiche, forse preistoriche, che un tempo si affacciavano sul lago che riempiva la vallata fino alla loro altezza.



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Sono un vero e proprio agglomerato, decine e decine di ricoveri di varia grandezza e struttura, forse persino organizzate secondo una logica gerarchica di cui le prime erano grotte ‘sentinella’. Probabilmente i monaci benedettini dell’abbazia le usavano come ricovero degli animali perchè protette dalla vegetazione, in seguito diventarono stalle ‘fuori porta’ e rifugio temporaneo dei pastori.

 

*GABRIELLA DI LELLIO (Sono aquilana e sorella minore di nascita. Mi sento ottimamente a Roma e meno a L' Aquila dal terremoto del 2009. Ho insegnato lingua e letteratura inglese nel Liceo Scientifico della mia città. Sono maestra di sci perché amante della montagna e della neve. Mi piace la fotografia analogica in bianco e nero, che ho ripreso a fare dopo trent'anni e a cui intendo dedicare il mio tempo. Sono cresciuta nella FGCI e nel PCI fino alla “deriva occhettiana")