LA GUIDA / Fra spechi e abbazie d'Umbria, sulle tracce dei martiri francescani

di ANGELO MELONE*

(foto Ediciclo)

Il nome affascina quanto la bellezza del percorso, che non è tra i più conosciuti e questo aggiunge un pizzico di fascino in più. A descriverlo e guidarci è Fabrizio Ardito, uno dei narratori più noti del “viaggio in cammino”. Con il volumetto del Cammino dei Protomartiri francescani (Ediciclo editore), Ardito completa una sorta di grande guida sulle orme del Poverello e dei suoi discepoli attraverso Umbria e Lazio, iniziata con il bellissimo libro sul Cammino di Francesco.

Percorre il periplo della valle di Terni facendo tappa a Stroncone, Calvi dell’Umbria, Narni, San Gemini e Cesi per tornare a Terni. Di fatto, da quando (nel nuovo millennio) il turismo lento ha iniziato a conquistare sempre più persone, l’Umbria è divenuta una sorta di crocevia: la maggior parte dei cammini italiani entra tra le sue valli e le sue colline, o le lambisce – come la Francigena.


Nella zona di San Silvestro lungo la tappa tra Calvi e Narnipng

(Nella zona di San Silvestro, lungo la tappa tra Calvi e Narni)


Il Cammino dei Protomartiri nasce nel 2010 quando una moderna confraternita di pellegrini ternani – la Compagnia dei Romei di San Michele Arcangelo – decide di studiare un viaggio sulle orme dei primi martiri francescani. Ed ecco spiegato il nome: erano un gruppetto di francescani della prima ora che, in base all'indicazione del Santo di andare a predicare in giro per il mondo, partirono nel 1219 verso la Spagna e quindi andarono a Siviglia e poi in Marocco dove vennero uccisi.


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(Il portico di Santa Prudenziana)


Racconta Fabrizio Ardito: “L’elemento che lega queste figure storiche - che ispireranno Sant'Antonio da Padova – è che erano tutti frati nati in questa zona: quindi il Cammino ricollega i loro luoghi di nascita. La cosa che a me è piaciuta molto – prosegue - è che sul percorso si incontrano almeno 13 chiese talvolta bellissime: il sacro speco di Narni da cui inizia una salita abbastanza ripida, San Michele Arcangelo a Schifanoia che ha due spettacolari e antichissime chiese incastrate una dentro l'altra con meravigliosi affreschi, e ancora la chiesa di Santa Prudenziana costruita con resti romani, l'abbazia di San Cassiano di origini probabilmente bizantine nelle gole del Nera che sembra una fortezza (dormire qui è un'esperienza notevole) e la Romita di Cesi molto amata dai camminatori perché l'accoglienza è aperta a tutti”. Oltre a paesi e borghi carichi di storia e alla meraviglia dei paesaggi.


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(Uno scorcio del paesaggio lungo il Cammino)



E’ un cammino di 114 km suddiviso in sei tappe: a parte una, non sono molto lunghe e quella lunga può essere divisa a metà. E’ alla portata di tutti, ma da non sottovalutare perché comunque i dislivelli in una o due tappe sono considerevoli (fino a mille metri). Le tappe vanno dagli undici ai venti chilometri, tranne quella da Calvi a Narni (29) che si può appunto spezzare in due. Si possono percorrere tutto l’anno, magari evitando i mesi invernali per il brutto tempo e le giornate brevi. Sono prevalentemente su strade bianche, sentieri e mulattiere, e con tratti asfaltati anche lunghi ma su strade secondarie e poco trafficate.


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(Fabrizio Ardito  "Il cammino dei protomartiri francescani"  Ediciclo Editore  pagg. 94   euro 13)


Nella guida c’è una parte tecnica di descrizione: un profilo altimetrico, una carta schematica però abbastanza dettagliata anche con la curva di livello, la descrizione del percorso, una selezione di luoghi per dormire e i recapiti utili. Ci sono anche le indicazioni per i trasporti pubblici molto facili da raggiungere. E quelle per gli alloggi e i ristoranti. “E’ anche da questo punto di vista alla portata di tutti – spiega Ardito -. E’ stato pensato da persone che camminano e quindi hanno tenuto ben presente l’aspetto economico: per ogni tappa esiste anche un'accoglienza pellegrina, un ostello a basso costo, ma bisogna comunque organizzarsi prima e prenotare. Non siamo sul cammino di Santiago che uno arriva, bussa ed entra. E comunque lungo il cammino ci sono alberghi (pochi) e parecchi bed and breakfast o agriturismi assolutamente abbordabili”.


*ANGELO MELONE (Nato nel '56, giornalista prima a l'Unità poi a Repubblica. Ama fare molte cose. Tra quelle che lo avvicinano a questo sito: la passione per i viaggi, tanta bicicletta e i trekking anche di alta quota)  

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