Diario sardo / 3 L'ora delle seadas

di MANUELA CASSARA'*

 
In quanto a spiagge, in Costa Smeralda c'è l'imbarazzo della scelta, che però, al tempo del Covid, si fa ardua. Sicurezza, affluenza, e da ultimo anche il fattore vento, sono da tenere in considerazione. Inutile chiedere consiglio a Vera, la factotum del nostro agriturismo, in otto anni, è andata in spiaggia una sola volta, l'anno scorso, e ancora se lo ricorda.

Quindi? Cala Bitta? Ma con quel parco acquatico vicino e tutte quelle discoteche, non sarà un covo di appestati? La Celvia sembra ottima, ma è così vicina a Porto Cervo. E se l'avessero contagiata Berlusconi e famiglia? Capriccioli, suona bene pure questa, ma sempre in zona Briatore siamo. Il dubbio ci immobilizza, ma arriva, provvidenziale, un suggerimento inaspettato, quasi imperioso: Grande Pevero! E che Pevero, quindi, sia.

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(foto di Manuela Cassarà)

Al Piccolo c'eravamo stati ieri, ma che le cose fossero cambiate oggi lo si capiva già dai parcheggi, tutti occupati. Ansa gremita, distanziamento inesistente, lettini vicini, la maggior parte vuoti, eccetto la prima fila occupata dai più facoltosi, che sembravano sfoggiarla. I più erano accampati in disordine sparso. Pareva di essere a Ostia a ferragosto. Noi, pavidi anziani col braccino tirato, perché pagare € 60 per 3 ore ci sembrava eccessivo, ci eravamo ritagliati un angolino isolato e all'ombra. Ogni tanto ci spingevamo nella mischia per un bagnetto a turno. Suona fracchiano? Lo era.

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(foto di Manuela Cassarà)

In rada un panfilo stazza traghetto, 4 piani di ricchezza, con bandiera Red Ensign, quella della Royal Navy che però potrebbe significare, oltre all'ovvia appartenenza al Regno Unito, quella più probabile ai paradisi fiscali: le isole della Manica o una delle Colonie d'oltremare. Posticini da poveri cristi, come Bermuda, le Isole Vergini, le Cayman ... trovato uno simile su Internet, lunghezza 124 metri, 20 cabine per 36 ospiti. Dalla foto sembra identico.

La gente continuava ad arrivare, i selfie si sprecavano, i gridolini entusiasti pure, i vu cumpra',   poveretti, si affannavano sotto il sole con i loro carico di parei e vestitini pieni di lustrini. Scadute le tre ore previste, siamo anime inquiete, era tempo di provare altri lidi. Capatina alla simil raccomandata Liscis Ruja, penultima tappa della giornata, che riscuote il plauso incondizionato del mio compagno di viaggio. Ampia, sabbia fine, acqua cristallina, potremmo essere ai Caraibi. Ci si arriva con una sterrata, affrontata con disinvoltura dalla nostra Kangoo, perché, dice l'impavido fotografo, uomo di poche ma efficaci parole, abbiamo una macchina da idraulici, noi.

agritjpg(foto di Manuela Cassarà)

Il tempo di un bagno e poi via, per riposarci dalla fatica di non fare niente e prepararci all'ultimo sforzo: una full immersion nella cucina gallurese dell'agriturismo La Colti. Pur saltando il pranzo non è cosa da prendere alla leggera.

Chiudo, oltre che con le sempre pregevolima non per questo digeribili, "seadas", con una domanda: ma perché, secondo voi, una comitiva di 16 giovani, tutti sotto i 30, tutti sessualmente attivi, ugualmente suddivisa in maschi e femmine, sceglie di sedersi in due tavoli separati , uomini di qui, ragazze di là? A me questa cosa fa una certa impressione, soprattutto perché avevo già notato ad un altro tavolo i tre uomini da un lato, le tre donne di fronte. Molto Sette Spose per Sette Fratelli, se volete la mia opinione. Che sia una consuetudine, qui in Gallura?  

(3- continua)

*MANUELA CASSARA’ (Roma 1949, giornalista, ha lavorato unicamente nella moda, scrivendo per settimanali di settore e mensili femminili, per poi dedicarsi al marketing, alla comunicazione e all’ immagine per alcuni importanti marchi. Giramondo fin da ragazza, ama raccontare le sue impressioni e ricordi agli amici e sui social. Sposata con Giovanni Viviani, sui viaggi si sono trovati. Ma in verità  anche sul resto) 

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