Covid, anche il Tenco si tiene a distanza

di ANTONIO SILVA*

La “Rassegna della canzone d’autore - Premio Tenco” si è sempre tenuta, fin dalla prima edizione nel 1974, al Teatro Ariston di Sanremo.

E lo dico pour cause (pronuncia “pur côz”, che il francese fa sempre figo). Tutti, o quasi, conoscono il teatro Ariston per via del Festival di Sanremo. Ma all’Ariston siamo arrivati noi del Tenco prima del Festival.

Le prime edizioni del Festival si sono svolte nel Salone delle Feste del Casino Municipale di Sanremo. Salone delle Feste nel quale gli ospiti potevano cenare. Quindi, mentre i cantanti cantavano, gli spettatori mangiavano, bevevano e magari a qualcuno scappava anche un ruttino. Mica bello e absit iniuria (il latino è facile. Pronuncia così com’è).

Amilcare Rambaldi, padre della Rassegna, fin dall’inizio volle per la canzone d’autore un ambiente raccolto che ne favorisse l’ascolto attento e ne valorizzasse la dignità.

E c’è anche un altro motivo d’orgoglio. Tutto quel che accade, si vede, e si ascolta sul palco è in diretta, vivo-live (pronuncia “laiv”, se non vuoi far figura).

Fino al 1985 al Festival ci davano di brutto di playback. Poi, quell’anno lì, Claudio Baglioni si incaponì che lui voleva esibirsi piano e voce in diretta e, dall’anno dopo, vai col vivo-live.

Naturalmente quest’anno, per colpa di quel bastardo del verme, è risultato impossibile realizzare la Rassegna all’Ariston. Impossibile garantire la sicurezza di artisti e operatori, garantire quella dei 2200 spettatori che il teatro contiene. Ma qualcosa bisognava fare. Anche per rispettare delle scadenze.

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Per esempio, bisogna consegnare le Targhe Tenco.

E qui mi tocca aprire una parentesi per fare chiarezza su una questione sulla quale anche gli addetti ai lavori a volte fanno confusione.

Il Club Tenco assegna, ogni anno, due riconoscimenti.

Il “Premio Tenco” che è un premio alla carriera e va ad artisti e operatori culturali affermati, italiani ed esteri.

Quest’anno abbiamo istituito il “Premio Grup Yorum” in ricordo della omonima band turca impegnata politicamente e socialmente, e perseguitata dal regime di Erdogan. Premio che è stato assegnato al cantautore egiziano Ramy Essam, a sua volta perseguitato e torturato nel suo paese, ora profugo in esilio in Finlandia.

Questi Premi sono decisi, in maniera insindacabile, dai dirigenti del Club.

Vengono poi assegnate le “Targhe Tenco” per i seguenti settori: al miglior disco dell’anno, alla miglior opera prima, al miglior album di interprete di canzoni altrui, alla migliore canzone, al miglior album in dialetto, al miglior album collettivo a progetto.

Andate sul sito “Clubtenco.it” a scoprire chi le ha vinte.

Attenzione: le “Targhe” sono decise sulla base di un referendum in cui votano oltre duecento giornalisti musicali ed esperti del settore. Sono i nostri Grammy Awards (pronuncia “grèmi euòrds, se non vuoi fare la figura del provinciale).

Ebbene, nei giorni in cui sarebbe dovuta andare in scena la rassegna – e cioè il 19, 20, 21 novembre – è stata registrata al Teatro Ariston la consegna delle targhe agli artisti che le hanno rispettivamente vinte. Tale materiale sarà poi montato con altri materiali, filmati, interviste e quant’altro e andrà a costituire uno special, della durata di circa un’ora, che andrà in onda su RAI 3.

Quindi tenete d’occhio i programmi di RAI 3, nel prossimo mese di dicembre. Magari ci scappa dentro anche qualche immagine del bravo presentatore.

*ANTONIO SILVA (Ha insegnato storia e filosofia in diversi licei di Milano e provincia per quindici anni. Poi, per altri trenta, è stato Preside di licei classici e scientifici in Milano e provincia. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche - La Repubblica, il Sole 24 ore - discutendo i problemi della scuola italiana. Con un nom de plume ha gestito la rubrica "Il Giudizio Universale” sul settimanale di resistenza umana "Cuore". Dal 1976 è lo "storico" presentatore della "Rassegna della canzone d'autore - Premio Tenco", che si svolge ogni anno a Sanremo)

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