Capitale della cultura, per il 2022 il titolo è di Procida

di VITTORIO RAGONE*

La Capitale italiana della cultura nel 2022 sarà Procida.

L' ha annunciato il ministro Dario Franceschini in streaming dal Mibact - prima che in Parlamento andasse in scena la crisi di governo, e dopo la proiezione di un video che ha riassunto i progetti delle dieci città candidate che erano, oltre all'isola di Arturo,  Verbania, Pieve di Soligo, Volterra, Ancona, L'Aquila, Cerveteri, Bari, Taranto e Trapani (Parma è in carica per il 2020-2021, Bergamo e Brescia  lo saranno, a "tavolino" dopo l'emergenza Covid, nel 2023). "Viva Procida, ci accompagnerà nell'anno della rinascita" è l'augurio del ministro delle politiche culturali.

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Franceschini ha riepilogato la genesi del concorso italiano, nato a seguire il contest europeo:  "Una idea vincente, cresciuta anno per anno", e ha definito la commissione giudicante "impenetrabile" e non condizionabile. Il risultato gli è stato comunicato con un  messaggio su what's app del presidente dei "giudici", Stefano Baia Curioni, che ha ringraziato tutti e si è "rammaricato" per la necessità di una selezione "severa". 


PROCIDA, LO SPOT E IL PROGETTO




Baia Curioni ha raccontato: "Ogni volta il nostro compito è più difficile", e ha elogiato i progettisti e gli amministratori delle dieci città: "Un esempio commovente per tutti".

"Le città hanno portato nel progetto le proprie gemme e i propri demoni", ha detto. Nel bilancio della commissione l'interesse per la cultura è ormai diventata in Italia "una pratica progettuale concreta". Questo tipo di sviluppo - ha proseguito Baia Curioni - ha superato la fase della gestione "dei giacimenti e del petrolio", ed è ora "pane quotidiano".

La conclusione è che i dieci progetti, "ognuno dei quali andrebbe promosso, finanziato e monitorato come buona pratica in modo anche finanziariamente più ampio di quanto faccia oggi il concorso" sono tutti degni di buona nota e grande elogio. Le città meritavano di "vincere tutte insieme".  Franceschini ha raccolto l'invito della commissione: "Dovremo trovare un meccanismo per premiare le finaliste", ha assicurato, citando come pietra di paragone le varie categorie dell'Oscar.

La motivazione dei commissari spiega la vittoria di Procida con queste parole: "Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici è ben strutturato, la dimensione patrimoniale paesaggistica del luogo è straordinaria, il progetto potrebbe determinare un'autentica discontinuità nel territorio". Ovvia la felicità del comitato locale e del sindaco, Dino Ambrosino: "Siamo onorati, grazie per questa opportunità storica che senz'altro coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l'Italia di questa bella scelta.


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Il 14 e 15 gennaio le dieci aspiranti erano state sottoposte dalla commissione ministeriale all'ultimo esame. Si erano visti sfoggi di creatività e sbocchi emotivi, bellissimi video promozionali e progetti talvolta faraonici ma nel complesso tutti portatori di un radicamento nelle tradizioni locali e di uno sguardo speranzoso verso il futuro (nonchè verso le risorse che la vittoria reca in dote alla vincitrice, un milione di euro e una maggiore elasticità di bilancio). 

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Affiancavano Stefano Baia Curioni, direttore della Fondazione Palazzo Te: Salvatore Adduce (presidente dell'Anci Basilicata), Francesca Cappelletti (direttrice scientifica della fondazione Ermitage Italia) e Roberto Livraghi (presidente del Museo Acdb di Alessandria), designati dalla Conferenza unificata Stato-Regioni; gli altri tre componenti erano la manager culturale Cristina Loglio, il presidente del Touring club Franco Iseppi e Giuseppe Piperata, ordinario di diritto amministrativo, scelti dal ministro.

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All'inizio, come è noto, a contendersi l'onore e l'onere c'era un battaglione di 44 città, poi ridotte a 28. Il 20 novembre diventarono dieci, perdendo per strada grossi calibri come Pisa e Verona e vari comuni medi e piccoli.

Nel complesso, è stata una competizione civile e utile, nell'Italia angosciata dalla pandemia. Ha avuto un merito sicuramente: riempire piazze e social di eventi, convegni, testimonianze e riflessioni sui giacimenti ambientali, culturali, urbanistici del Belpaese.  Un ripasso generale, diciamo così, che servirà a Procida ma anche a chi alla fine non ha vinto.

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